Luca Zaia va dritto al punto. “L’unico modo per sconfiggere una volta per tutte il virus è procedere spediti con le vaccinazioni”. Il Veneto lo sta facendo e ha esaurito quasi tutte le dosi a disposizione, all’ora di pranzo il 96,3%. Il governatore ha sottolineato: “Con questa dotazione settimanale le Regioni si sono date l’obiettivo di terminare le vaccinazioni a settembre. Se in Veneto avessimo il magazzino pieno, in 4-5 mesi, prima dell’estate, potremmo vaccinare tutti, ma”, ha evidenziato Zaia, “servono i vaccini”. Insomma, mandateceli che siamo pronti. Per ora, tra operatori degli ospedali e delle Rsa, sono stati vaccinati 76.500 veneti. “Questa mattina”, è andato avanti Zaia, “ho sentito anche il commissario Domenico Arcuri per le forniture e mi ha assicuato che non ci sono ritardi nelle consegne dei vaccini. Adesso arriveranno anche le prime microdosi di Moderna: ce ne toccheranno circa 8 mila e per febbraio ne sono previste altre 600 mila. Certo è che l’arrivo del vaccino Astrazeneca ci premetterebbe di fare una vaccinazione di massa dei veneti. Altrimenti, ripeto, prima di settembre è impossibile”.
INCIDENZA AL 4%
In Veneto, seppur ancora molto elevati, negli ultimi giorni i dati del contagio sono diminuiti. “La direzione della curva è in calo, ma siamo sempre in allerta perché può esserci un’inversione repentina”, ha evidenziato il governatore. “Il tasso di incidenza però”, ha tenuto a rimarcare, è del 4%. In un giorno abbiamo fatto 52 mila tamponi”. Il tasso di positività nazionale si aggira stabilmente tra l’11 e il 14%. “Va analizzato questo dato, e non solo quello dei positivi giornalieri: chi fa più tamponi non può essere il più penalizzato”. Emerge però una storia particolarmente drammatica. Tre persone (quarantenni e cinquantenni) della stessa famiglia sono finite in terapia intensiva e una è deceduta.
CASO DRAMMATICO
“Ho ricevuto la segnalazione del caso un cinquantaduenne in terapia intensiva, un decesso di una quarantenne e un altro in terapia intensiva. Cose inspiegabili, per cui ho chiesto che si recuperino i loro tamponi per sequenziarli e vedere se c’è qualcosa di diverso, perché non è normale che in una famiglia accada questo”. Zaia non ha voluto aggiungere nulla sulla vicenda. Di che colore sarà, alla fine, il Veneto? Dagli incontri con Roma spunta l’ipotesi del “rischio alto” all’interno delle fasce di colore regionali. “Si parla di rischio basso, medio o alto – ha spiegato Zaia – ma fino a giovedì è tutto in corso d’opera, dobbiamo incontrarci nuovamente”. Insomma, verrà deciso tutto, come sempre, all’ultimo momento. “Le restrizioni potrebbero scattare, in modo differenziato, a seconda del livello di rischio, ma ogni decisione”, ha ribadito il governatore, “deve essere supportata da ristori, meglio sarebbero quelli alla tedesca”. Molto più semplice a dirsi che a farsi”.