“Dopo il primo turno elettorale, il nostro candidato è primo con il 40% circa dei consensi. Un dato che va ben oltre il perimetro del centrosinistra. Il Partito Democratico è il primo tra tutti i partiti e nella coalizione è secondo alla lista del sindaco”. E’ l’analisi del senatore D’Arienzo, che poi prosegue.
“Un risultato che sembrava impossibile, ma che durante la campagna elettorale si poteva avvertire.
La prima vittoria è certamente quella d’aver raggiunto il ballottaggio. Era dal 2002 che l’area politica del centrosinistra non centrava questo obiettivo. 20 anni in cui la competizione per noi è stata difficile”, prosegue D’Arienzo.
“Damiano Tommasi è stata una candidatura riconoscibile, signorile e rassicurante, che ha saputo parlare a tutti gli elettori, indistintamente. Non ha litigato, né diviso e questo è apparso evidente sin dalle prime battute. Avevo detto che Damiano Tommasi era l’unica vera novità tra i candidati ed i veronesi lo hanno confermato assegnando a lui questa prima frazione elettorale che fa ben sperare per il futuro”, osserva ancora D’Arienzo.
“Questa consapevolezza è rafforzata dal fatto che una parte importante degli elettori orientati (normalmente) verso i due candidati avversari più importanti non hanno partecipato al voto. La loro astensione è stato un voto, nella fattispecie di dissenso, in particolare verso il sindaco uscente”, la lettura di D’Arienzo del voto di domenica.
“Il Partito Democratico veronese è il primo tra i partiti. Un dato importante che ci assegna una chiara responsabilità, come quella che ci siamo già assunti nel momento in cui abbiamo favorito la costituzione della coalizione, pur sapendo che le liste civiche presenti in essa avrebbero drenato voti tradizionalmente del PD”.
D’Arienzo guarda poial futuro. “Non è ancora finita. Il 26 giugno ci sarà il ballottaggio. In merito, rispondo subito alla domanda principale: ci alleeremo e con chi?
Penso che non dovremmo allearci (apparentarci) con nessuno. E’ sempre sbagliato escludere il confronto – questa è la democrazia – pur tuttavia le caratteristiche del candidato, i temi che abbiamo portato avanti ed il voto espresso al primo turno hanno in sé degli elementi di fiducia che potrebbero essere condizionati se decidessimo di apparentarci con forze che non affronteranno il ballottaggio.
La figura di Damiano Tommasi è quella giusta per rivolgersi a tutti i veronesi. Un altro percorso sarebbe per lui e per quello che ha costruito innaturale e trasformerebbe un approccio civico nei classici e storici movimenti da palazzo con liste e partiti.
Con la stessa coalizione del primo turno, serve, quindi, un ulteriore sforzo per completare il buon lavoro fatto finora.
Tutti siamo impegnati a rafforzare il risultato e consentire a Damiano Tommasi di governare Verona portandola verso obiettivi e collocazioni confacenti alla propria forza.”
F.R.