Dante veronese “de soca”. Consegnata la cittadinanza onoraria a Dante. In memoria Il Sommo Poeta diventa un veronese a tutti gli effetti. Cerimonia davanti al ministro della Cultura Dario Franceschini. L’anniversario dantesco suggella il ruolo che ha avuto la città scaligera che lo ospitò tra le sue mura per diversi anni

Verona consegna nelle mani del Ministro alla Cultura Dario Franceschini la cittadinanza onoraria alla memoria di Dante Alighieri. In occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, ufficialmente, davanti a tutta Italia, il ‘Ghibellin Fuggiasco’ diventa un veronese a tutti gli effetti. Il riconoscimento approvato dal Consiglio comunale porta la data del 2018, ma l’anniversario dantesco suggella il conferimento. Verona ha avuto un ruolo importante nella vita di Dante, che venne ospitato tra le mura scaligere per diversi anni. E, infatti, in città, sono ancora molti i luoghi e le tracce lasciate dalla sua permanenza.

Motivazione della cittadinanza. Sulla pergamena, che resterà a testimonianza di questa giornata storica, la motivazione della cittadinanza onoraria. Riconoscimento assegnato ‘per l’indiscussa e universalmente nota opera letteraria oltre che per il profondo legame con la città scaligera, dato atto che il “Sommo poeta”, padre della lingua italiana, durante il suo esilio dalla città di Firenze soggiornò più volte a Verona, sia quando la città era retta da Bartolomeo della Scala sia mentre regnava il principe Cangrande, con il quale sviluppò amicizia e rispetto reciproco’.
La cerimonia di consegna si è tenuta questa mattina a Palazzo Barbieri. A fare gli onori di casa il sindaco Federico Sboarina, insieme al presidente del Consiglio comunale Leonardo Ferrari. Erano presenti il Prefetto Donato Cafagna, la presidente del Comitato di Verona della Società Dante Alighieri, promotrice della giornata di oggi, Maria Maddalena Buoninconti, membro del Consiglio centrale di Roma, e alcuni assessori e consiglieri comunali. Presente anche la direttrice dei Musei civici scaligeri Francesca Rossi che ha donato al Ministro il catalogo della mostra ‘Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona’, allestita alla Galleria d’Arte Moderna.
“E’ un’emozione particolare quella di oggi, mai avrei pensato di ritirare a nome di Dante la sua cittadinanza onoraria – ha affermato Franceschini -. E’ stata un’idea, quella di Verona, simbolicamente forte, straordinaria e intelligente. Per questo ringrazio il sindaco Sboarina e l’intero Consiglio comunale.Questa iniziativa permette di far capire appieno il ruolo importantissimo che Verona ha avuto nella vita di Dante. Se in passato fu trascurato, oggi l’abbiamo a pieno titolo ristabilito.Grazie a questa giornata e alle celebrazioni molti potranno riscoprire il valore di quei sette anni durante i quali Dante fu accolto, frequentò i luoghi e studiò nella città, scrivendo una parte della Divina Commedia.

Lascia a bocca aperta la straordinaria somiglianza tra Dante Alighieri e la scultura in bronzo inaugurata oggi in occasione della visita del ministro alla Cultura Dario Franceschini.
La statua, realizzata dal maestro Albano Poli su commissione della Società Dante Alighieri di Verona, è stata posizionata all’ingresso della chiesa di Sant’Elena, vicino al chiostro del Duomo. E lì rimarrà da qui e per sempre, a suggellare quel legame tra il Sommo Poeta e la città scaligera che nell’anno del 700° anniversario trova il giusto riconoscimento e che oggi è stato ulteriormente confermato dalla visita e della parole del Ministro Franceschini.
La scelta del luogo non è casuale. La chiesa di Sant’Elena è infatti uno dei luoghi danteschi della città, dove il passaggio di Dante è documentato storicamente. Proprio nella chiesa tra la Cattedrale e la Biblioteca Capitolare, nel 1320, Dante legge ai canonici e agli uomini di cultura veronesi la sua celebre ‘Questio de aqua et terra’, un vero e proprio trattato di fisica che è anche l’opera organica che definisce con esattezza il luogo e il tempo in cui il poeta fu a Verona.
La statua. Si tratta di una scultura in bronzo, realizzata con la tecnica della fusione a cera persa e decorata con patina policroma. Alta quasi 2 metri, larga 80 cm e con un peso di 260 chilogrammi, è un vero e proprio monumento che oltre ad elogiare la grandezza del Poeta, ne evidenzia il retaggio tramandato nei secoli dell’insegnamento della Divina Commedia. L’assenza di basamento ne fanno un’opera interattiva, che comunica con la sua semplice presenza il significato voluto dall’artista e dalla committenza. Oltre al sindaco Federico Sboarina e al Ministro alla Cultura Dario Franceschini, hanno partecipato il prefetto Donato Cafagna, il vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti, la presidente della Società Dante Alighieri Comitato di Verona e membro del direttivo nazionale Maria Maddalena Buoninconti con il vice presidente Amedeo Portacci.