E Dante scatena adesso una “guerra’ politica. Ha iniziato la Lista Tosi, con una conferenza stampa: “Dante è cittadino onorario di Verona, il Consiglio comunale l’8 febbraio 2018 approvò la nostra iniziativa. Ne sarebbe conseguita una solenne cerimonia con le più alte cariche dello Stato ed il coinvolgimento della città per l’importante avvenimento, che, invece, non è stato mai valorizzato come avrebbe meritato, nemmeno in questi giorni di celebrazioni dantesche. A settembre saranno i 700 anni dalla morte del Poeta, spero che questa specificità di Verona, che ha Dante come suo cittadino illustre, non sia ancora una volta dimenticata”, ha detto Alberto Bozza.
Flavio Tosi ha aggiunto sarcastico che “bisogna essere dei geni dell’amministrazione per programmare i lavori di restauro della statua di Dante proprio nell’anno e nel periodo delle celebrazioni”. Tosi poi ha biasimato “la pigrizia dell’Amministrazione. Pensate a Ravenna che invece ha creato un sito ad hoc per Dante Alighieri e ha fatto una potente campagna social. Dante a Verona ha vissuto e creato molta della sua letteratura, a Ravenna vi è morto, mentre a Firenze, la sua città, non poteva tornare sennò finiva a rogo. Eppure Ravenna e Firenze sono state molto più abili nella promozione del loro legame con Dante nel giorno del Dantedì. ”.
Poi, l’intervento di Traguardi: “I musei non si improvvisano. Tantomeno quando si vorrebbe farli sorgere in una serie di edifici che al momento hanno gestioni e destinazioni d’uso diverse, come i Palazzi Scaligeri (utilizzati dalla Provincia e dalla Prefettura) all’interno dei quali il movimento Prima Verona di Michele Croce vorrebbe realizzare un museo dedicato alla Signoria Scaligera, con la benedizione degli «amici ritrovati» della Lista Tosi e di Fare Verona, che hanno rilanciato l’iniziativa. “Fa sorridere», conclude Ferrari, «che i consiglieri comunali tosiani si lamentino del fatto che il Comune non abbia valorizzato la Signoria Scaligera durante le celebrazioni nazionali del Dantedì. Nel 2015, quando si festeggiò il 750° anniversario della nascita di Dante, il Comune di Verona non mosse un dito per organizzare i festeggiamenti e all’epoca il sindaco era Flavio Tosi. Firenze e Ravenna, al contrario di noi, scesero in campo con delle iniziative. Forse, se non avessimo perso quel treno, non saremmo arrivati in ritardo anche stavolta».
“Basta un semplice clik – afferma Bonato, Battiti per Verona – per capire come le affermazioni dei consiglieri di minoranza, capeggiati da Daniela Drudi, su Verona e l’anniversario di Dante, siano pretestuose e banali.
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“Forse la consigliera Drudi si è sentita offesa solo perché non è stata inserita nel comitato scientifico dell’iniziativa dantesca”.