D’Annunzio e la complessità del poeta Si può apprezzare un artista senza condividerne le idee? Proviamo a rispondere...

Si può apprezzare un artista, scrittore o poeta, senza approvare le sue idee politiche, la sua condotta di vita, la sua visione del mondo? Rispondere a questa domanda non è semplice. Si suppone, infatti, che qualunque artista trasfonda se stesso nell’opera, costruisca, tramite essa, uno specchio del mondo in cui vive, anche nel caso in cui di tale mondo senta di non fare parte. Nell’opera, chi legge, osserva, ascolta, sente le aspirazioni dell’autore, la sua poetica, talvolta la sua filosofia: in Gogol’ troviamo spaccati di vita a San Pietroburgo; in William B. Yates una mistica tormentata dal conflitto indipendentista irlandese; in Wilde un’estetica edonista e la sofferenza che solo la diversità oppressa può generare. Ma uno degli esempi che, forse, tocca più da vicino il lettore italiano, e che davvero mette alla prova, è rappresentato da Gabriele D’Annunzio.
D’Annunzio è tra gli scrittori più divisivi, per il forte temperamento della sua personalità, caratterizzata da note di eccesso che lo rendono, a tutti gli effetti, il primo “dannunziano”, prototipo dello stile di vita, di estetica e di letteratura che porta il suo nome. D’altra parte, non è possibile non considerare, nella valutazione della personalità del poeta, la sua adesione politica al fascismo, la quale, tuttavia, si colora di patriottismo e di vene superomistiche che non hanno la loro radice in prima istanza nell’ideologia fascista.
L’importanza di D’Annunzio, poi, è multiforme: storica, quantomeno per il suo tentativo sensazionalistico di rivendicare all’Italia la Fiume “irredenta”; linguistica, per il conio di parole di uso comune, come automobile nel suo genere femminile; letteraria, per la sua vasta produzione, fortemente connotata da determinati tratti ricorrenti, ma non per questo banale o ripetitiva.
Tra le opere più note di D’Annunzio vi è senz’altro il romanzo Il piacere, una delle opere nelle quali l’elevazione nobiliare si combina, come denuncia il titolo, con la tematica edonistica erotica ed elegante a un tempo. Certo, le scelte di stile e tematiche non possono – e non devono – essere condivise da tutti; è innegabile, tuttavia, che l’alto livello di lirismo che D’Annunzio riesce a raggiungere, forse più che nelle sue poesie, nella sua prosa, non può che affascinare.
Come tutte le grandi personalità, D’Annunzio è autore e personaggio controverso: ma è proprio questa natura controversa e provocatoria che attrae il lettore, e non può che affascinarlo.
Effeemme