Damiano e i cinque pilastri. Approvate le linee programmatiche fino al 2027 Il capitale sociale, la prossimità, competenze e sviluppo, sentirsi a casa e responsabilità: sono i binari sui quali il sindaco Tommasi intende muoversi per ri-costruire un’idea di città

Damiano Tommasi foto Martin

“Stiamo cercando di guardare avanti con quelli che sono i nostri principi. Nel documento ci sono scritti tutti i temi che riguardano le cose concrete che ci sono da fare. Per quando riguarda le infrastrutture, ad esempio, parliamo di progettualità che si struttureranno su più anni con soluzioni che porteremo avanti in maniera trasversale con una modalità di lavoro partecipata. Sicuramente ci dovremo preoccupare di comunicare alla città i cambiamenti previsti e che saranno motivo di tanti cantieri, interventi per migliorare la città che in fase di realizzazione potranno provocare disagi. E’ forse un libro dei sogni, che puntiamo a condividere nel metodo per renderli veri, possibili. E’ quello che sentiamo sia necessario per la città. Per realizzarlo ci prenderemo tutte le responsabilità e i rischi. Sarà il DUP, che presenteremo a breve, lo strumento attraverso il quale si delineano nel concreto progetti ed impegni di spesa”. Queste le linee programmatiche illustrate fino a tarda notte in Consiglio comunale dal sindaco Damiano Tommasi. Il documento è stato approvato, con 23 voti favorevoli, 4 contrari (Bisinella, Padovani M., Rossi e Sboarina) e 2 astenuti (Padovani C. e Russo). “Un progetto – ha sottolineato il sindaco – nato da un esteso processo di condivisione tra le donne e gli uomini che vogliono ri-costruire un’idea di città ‘partecipante, capace di attivare e mettere in campo le risorse di tutte le persone per l’interesse comune’.
Nel dibattito che è seguito da segnalare l’intervento di Carla Padovani (Battiti per Verona, ma astenuta). “Una modalità di lavoro che ho sempre sostenuto – ha detto- e in cui credo fortemente, come unaca via per raggiungere risultati veri’.
Nell’esprimere invece il suo voto contrario l’ex sindaco Sboarina ha ammesso che da settimane aspettava questo momento. “Dopo dopo cinque anni di attacchi sulla mia mancanza di visione- ha detto- volevo capire qual’è l’obiettivo di questa Amministrazione. Sono passati sei mesi, un tempo che avete già bruciato senza presentare l’idea che guida le vostre azioni. Dire che ogni tanto l’Arena di Verona è ingombrante non è accettabile, perché si tratta del nostro principale monumento della città. Al di là di questo, avete presentato tanti bei principi ma non avete chiarito come volete realizzarli”.
Anche per Patrizia Bisinella, Lista Fare: “Una bella enunciazione di principi. C’è una bella visione del metodo, ma nel concreto non abbiamo avuto modo di vedere nulla. Ci sono problemi seri che attanagliano la città , tra questi la viabilità, sulla quale non date una visione concreta. Servono progetti che non possono essere portati avanti con interventi spot ma con un programma di mandato preciso. Questa città non può vivere altri anni di immobilismo”.
Per Alessia Rotta, Pd, invece: “Le osservazioni presentate in aula questa sera, in particolare dalla minoranza, devono essere di stimolo alla nostra azione amministrativa. Ricordo però che ci sono tanti aspetti responsabilità del passato che dobbiamo ora affrontare per trovarvi soluzione. Su questo vogliamo dare discontinuità, per offrire alla città soluzioni ad annose problematiche che da troppo tempo attendono risposta”.