Sostenibilità, Territorio, Unicità. Tre elementi condensati, a pochi passi dal centro di Fumane in Val di Lena, in una “piccolissima azienda”, il cui titolare, in prima persona, si occupa di tutta la filiera. Un ettaro di vigna, da cui scaturiscono circa 4000 bottiglie.
Niccolò Dama ci racconta l’azienda di cui è titolare, l’Azienda Agricola Antica Valpolicella.
Il racconto della storia dell’azienda: quando è nata e per iniziativa di chi?
L’azienda nasce nel 1981 per mano di mio nonno Leonildo Signorini. L’ho sempre aiutato nei lavori in campagna con passione, ma senza pensare ad un futuro da contadino. Infatti, mi sono laureato in Pianificazione del Territorio all’Università di Venezia ed ho iniziato a lavorare nel mio ambito di studio fino al 2015, quando mi si è presentata l’occasione di dedicarmi a tempo pieno alla campagna. Con il mio ingresso in Azienda ho iniziato a vinificare nella piccola cantina presente della casa colonica e a produrre le prime bottiglie di vino destinate alla vendita.
Cosa è possibile trovare nei vostri vini?
Quello che cerco di trasmettere a chi assaggia i miei vini è il territorio della nostra piccola valle. Senza l’utilizzo di prodotti chimici in campagna e in cantina i miei vini portano all’interno del calice le unicità della Val di Lena.
Qual è il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda?
Il Valpolicella Classico Superiore che produco è il simbolo della mia idea di vino: un vino prodotto da uve fresche, senza l’utilizzo di varietà non autoctone, da fermentazione spontanea, affinato per 18 mesi in legno e altri 18 in bottiglia prima di essere messo sul mercato. Dagli anni ’90 in Valpolicella si è cercato di assecondare le richieste del mercato producendo vini poco rappresentativi del territorio, utilizzando anche varietà non autoctone, appassendo le uve su quasi tutte le tipologie di vino per aumentare il grado alcolico e utilizzando contenitori di legno che dessero eccessive cessioni aromatiche ai vini snaturandoli. Il mio vino cerca di ritornare alle origini della Valpolicella restituendo un’immagine fedele del vino che tradizionalmente si produceva.
Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono?
La mia è una piccolissima azienda, non ho collaboratori e mi occupo in prima persona di tutta la filiera. Coltivo un ettaro di vigna, un vigneto piantato nel 1951 e uno nel 1981, un ettaro tra alberi da frutto e olivi e un ettaro di bosco. La piccola produzione, di circa 4000 bottiglie, è garanzia di attenzione e cura del dettaglio. Ogni annata è diversa e nei vini si colgono le sfumature derivate dai naturali andamenti stagionali.
Progetti per il futuro? Cosa si augura?
Sto per iniziare i lavori della nuova cantina che mi permetterà di lavorare in modo più comodo e di poter accogliere appassionati di vini artigianali nella bella Val di Lena. Noto con piacere che c’è un crescente interesse da parte dei consumatori nelle piccole produzioni di qualità dove la sostenibilità è un imprescindibile obiettivo. Mi auguro che questa attenzione e consapevolezza aumentino sempre più negli anni a venire.
Siete presenti sui social? Che valore date a questo mezzo?
Siamo presenti su FB e IG. Nella giungla della rete queste piattaforme danno la possibilità di connettere diverse piccole realtà direttamente ai distributori e ai consumatori. Trovo che, i social diano buoni risultati a livello di visibilità.