Dalla tramvia al filobus il conto lo paga Tommasi L’ex assessore e ambientalista Giorgio Massignan ripercorre tutte le svolte dei vari sindaci da Zanotto a Tosi e Sboarina

Ma era evitabile tutto questo? Da dove nasce il progetto del filobus? Perché siamo a questo punto? Domende alle quali cerca di dare una risposta Giorgio Massignan, già assessore all’urbanistica ed ex presidente di Legambiente per trent’anni. “Dopo l’inizio dei lavori per le linee del filobus e tra i vari esponenti politici si sta verificando il previsto scarico di responsabilità per i disagi provocati. Vorrei, brevemente, ripercorrere la storia per chiarire alcuni punti”.
Massignan infatti ricorda che “L’amministrazione Tosi, circa 15 anni fa, aveva cancellato il progetto di tramvia, approvato in Consiglio Comunale dalla sindaca Sironi, che era in buona parte finanziato dallo Stato e pronto per essere cantierato. Il sindaco Tosi e l’assessore Corsi lo avevano sostituito con un progetto di filobus, il padre di quello attuale”.
DIFFERENZE. “La differenza di portata ed efficienza dei due sistemi era sostanziale. Mentre la tramvia, per il maggior numero di passeggeri che avrebbe ospitato, poteva essere una valida alternativa all’uso dell’auto privata; il sistema filobus, con una portata molto minore, potrebbe concorrere a diminuirlo per un massimo del 20%”.
INSUFFICIENZE. Una “percentuale insufficiente”, spiega Massignan “a compensare la riduzione delle corsie delle grandi arterie, come via Mameli, per consentire la realizzazione dei percorsi protetti ed esclusivi destinati al filobus”.
SITRAM. Prima di Tosi, il sindaco Paolo Zanotto “ha tergiversato sulla tramvia perché parte della sua maggioranza era contraria. Ha smantellato Sitram, la società costituita proprio per realizzare il sistema tramvia e che era pronta per iniziare i lavori. Ha rivisto e riorganizzato tutto ed è arrivato alla fine del suo mandato, poi Tosi l’ha cancellata. Ma in quel progetto c’era un errore: attraversava il Centro storico invece di seguire le mura esterne e collegarsi al centro con un sistema di minibus elettrici”.
PAURE ELETTORALI. “Dopo i dieci anni del sindaco Tosi alla guida dell’Amministrazione comunale, è stato eletto Sboarina. Il nuovo sindaco si trovò il progetto del filobus approvato e in parte finanziato. È stato costretto a scegliere tra confermare il progetto e iniziare i lavori; oppure bloccarlo e tentare di trattare con le ditte appaltatrici e con lo Stato per dirottare i finanziamenti ad un sistema di trasporto pubblico più efficiente”, ricorda Massignan.
PENALI. “Il rischio di questa seconda scelta era quello di dover pagare delle pesanti penali. Scelse di iniziare i lavori. Furono tagliati centinaia di alberi e cantieriate parti della città. Ma, alcuni mesi prima delle elezioni, bloccò i lavori, temendo un riscontro elettorale negativo”.
E OGGI? “Anche il sindaco Tommasi ha dovuto scegliere se continuare i lavori, già iniziati dal suo predecessore, o fermare tutto, pagando le sanzioni e rendendo inutile il sacrificio di centinaia di alberi e il disagio che avevano dovuto subire i cittadini. Ha scelto di proseguire i lavori e di assumersi le responsabilità, non di aver scelto questo tipo di sistema di trasporto pubblico, ma degli inconvenienti per terminarlo. Tommasi ora rischia di pagare le conseguenze, in termini di consenso popolare, di una scelta fatta da altre Amministrazioni”.
“Non ho le competenze adatte”, conclude Massignan “per verificarne la possibilità, ma la mia speranza è che in futuro sia
possibile utilizzare buona parte dell’impianto per il filobus, per un sistema di trasporto pubblico più efficiente e competitivo”.