Dai dati diffusi dall’ufficio comunale di Statistica relativi alla rilevazione dei prezzi al consumo del mese di dicembre 2016 emerge che Verona, in controtendenza rispetto al resto del Paese, non è in deflazione. I prezzi al consumo registrano infatti una variazione tendenziale dello 0,9 % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (dicembre 2015) e dello 0,2 rispetto al mese precedente (novembre 2016).
La rilevazione, effettuata con periodicità mensile per conto dell’ISTAT nel Comune di Verona, viene effettuata sistematicamente presso commercianti al minuto, artigiani, liberi professionisti, aziende, agenzie, ospedali, musei, ambulatori di analisi, centri sportivi, stadi, cinema, teatri ed ha per oggetto i prezzi di prefissate tipologie di prodotti e di beni e servizi acquistabili sul mercato e destinati al consumo finale delle famiglie, con lo scopo di osservare la dinamica dei prezzi in modo che i dati raccolti rispecchino l’andamento del mercato e ne rilevino la stazionarietà o le fluttuazioni che in esso avvengono.
“Un monitoraggio capillare dei prezzi che – spiega l’assessore alla Statistica Alberto Bozza – oltre ad attestare che Verona ha arricchito la propria offerta e si conferma una città vitale, ci induce a sperare che il nuovo anno 2017, appena iniziato, confermi la ripresa economica non solo nella nostra città, ma in tutto il Paese e in Europa”.
L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati – FOI – si riferisce ai consumi dell’insieme dei gruppi familiari che fanno capo a un lavoratore dipendente extragricolo. E’ l’indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, come per esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato.