«Memoria e presente. Dal primo conflitto ai giorni nostri: le imprese che hanno fatto la storia», è questo il titolo del premio indetto da Unioncamere del Veneto e Camera di Commercio di Padova e consegnato a Villa Giusti dell’Armistizio a Padova. Lo scopo della premiazione è stato quello di ricordare anche il sacrificio della ricostruzione post-bellica visto dal lato delle imprese ed il contributo che gli imprenditori veneti hanno dato durante la guerra e negli anni immediatamente successivi. Il sistema camerale regionale, attraverso questo premio, ha voluto onorare la professionalità e la competenza delle aziende che con la loro tenacia, il loroimpegno e la loro dedizione sono sopravvissute a due guerre mondiali e si sono trasformate modificando il loro business fino ai giorni nostri con continuità o anche convertendo e cambiando radicalmente produzione. A rappresentare la Provincia di Verona c’era la “Dalla Barnardina Fratelli” di Sommacampagna. A ritirare il premio è stato l’imprenditore Gianni Dalla Bernardina. La storia di questa impresa di Sommacampagna, come si legge nel testo della premiazione, iniziò nel 1860 quando Valentino Dalla Bernardina, originario della vicina Bussolengo, avviò la sua bottega. All’epoca i lavori realizzati da questo fabbro ferraio erano destinati per lo più all’agricoltura e a opere in ferro, come recinzioni e cancelli. Al momento della sua scomparsa, avvenuta nel 1911, l’attività venne proseguita dai figli Noè, Giovanni e Fortunato. Durante la Grande Guerra nonno Noè, classe 1891, era impegnato al fronte, sul monte Pasubio, nelle battaglie che vedevano contrapposti l’esercito italiano e quello austro-ungarico. Le battaglie passarono alla storia per il continuo tentativo di minare da una parte e dall’altra le creste delle montagne chiamate Dente Italiano e Dente Austriaco, attraverso lo scavo di gallerie. Il numero delle vittime della guerra sui Denti risulta essere di centinaia e centinaia di morti. Al ritorno dalla Grande Guerra, nonno Noè continuò nell’attività di officina meccanica e la implementò con un servizio di “Grande Servizio di Rimessa con Automobili e Said Car”. Con tale licenza accompagnò alcuni concittadini sul monte Ortigara per ricostruire una chiesetta distrutta durante la prima guerra mondiale. Nel 1966, alla scomparsa di Noè Dalla Bernardina, il solo figlio Arturo prese in mano l’impresa familiare che, a seguito della sua prematura scomparsa, nel 1982, divenne società in nome collettivo con soci i due figli Gianni e Marcello, già da qualche anno inseriti nell’azienda. Negli anni l’impresa aggiunse alla propria attività anche la realizzazione di aree di servizio per l’assistenza ai mezzi e alle persone, la gestione del deposito di carburanti e dell’officina siti ora in via Circonvallazione. Nel 1998, la società venne trasformata nell’attuale “Dalla Bernardina F.lli Srl”. Avendo iniziato anche a produrre vino come Famiglia Dalla Bernardina (FDB), i nipoti hanno voluto ricordare il nonno chiamando Noè il loro vino di punta.