Commercianti, esercenti e artigiani di San Bonifacio lanciano l’Sos all’amministrazione comunale: i rappresentanti di Confcommercio (il vicepresidente di delegazione Gianni Piubello e il funzionario Paolo Caldana) e Confartigianato (Devis Zenari e Paride Geroli), hanno incontrato alla vigilia di Pasqua il sindaco Giampaolo Provoli e l’assessore ai tributi e alle attività produttive Simona De Luca chiedendo la massima attenzione nei confronti delle categorie rappresentate sotto forma di sostegno alle istanze, agevolazioni e riduzioni della tassazione locale. “I nostri settori sono ormai da un anno chiusi o fortemente limitati e ancora non si ha un’idea di come e quando si potrà riaprire”, hanno spiegato gli esponenti di Confcommercio Verona e Confartigianato.
I rappresentanti di Confcommercio Verona hanno “ringraziato per la sensibilità fin qui dimostrata dall’amministrazione anche sul fronte dei controlli, declinati in senso informativo e non punitivo” esprimendo nel contempo “forte preoccupazione per il futuro”. Piubello ha chiesto all’amministrazione di “sostenere anche quest’anno le attività commerciali soprattutto abbassando la Tari, un’operazione più che mai necessaria per cercare di contenere i gravissimi danni economici che derivano e deriveranno dalle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria”.
Il sindaco Provoli ha ringraziato le associazioni di categoria “che hanno fatto da collegamento e interprete per le svariate disposizioni legislative e cercato di spiegare l’importanza del rispetto delle regole per una convivenza serena” dichiarando quindi senza mezzi termini di sostenere Confcommercio e Confartigianato nelle loro rimostranze, “assolutamente corrette con l’obiettivo di ottenere una urgente riapertura di tutte le attività, ormai improcrastinabile”. “Il rischio – ha aggiunto il primo cittadino – è la chiusura definitiva di tantissime attività, in particolare di quelle dei centri storici, anche a San Bonifacio”. Con riferimento all’allegato 23, che specifica quali attività possono restare aperte, Provoli ha sottolineato come le diverse interpretazioni generino confusione “tanto che qualcuno può alzare la saracinesca a discapito del negozio a fianco che risulta nelle medesime condizioni: per questo, credo sarebbe più corretto consentire l’apertura a tutti nel rispetto delle norme, un rispetto in cui i commercianti sono ormai maestri”.