Cosa succede nella Lega del Veneto? A dare uno scossono sono state le dichiarazioni dell’europarlamentare Gianantonio Da Re, che dopo i risultati alle comunali di Padova e Verona ha sbottato, rivolgendosi direttamente al leader Matteo Salvini. “Il il segretario venga qui e spieghi in un’assemblea qual è il suo programma da oggi fino alle prossime elezioni’’. Da Re lo ha fatto in un’ intervista ad un emittente televisiva. “La Lega in Veneto non si riconosce più nella politica di Salvini. A questo punto noi vogliamo che il Segretario venga in Veneto e spieghi in un’assemblea qual è il suo programma da oggi fino alle prossime elezioni. Settembre è troppo tardi. Non vogliamo cambiare il Segretario – ha detto- ma fargli capire che la sua politica è sbagliata’’. L’europarlamentare ha parlato anche di Tosi e lo ha fatto con parole di elogio. “Lo conosco da 25 anni, è una persona che sa amministrare e fare politica, e la fa anche molto bene, non pensate che lui possa correre con il centrodestra di Sboarina’’.
Le parole di Da Re non sono naturalmente passate inosservate e dal Carroccio è partito un fuoco di fila. Tra i primi a sparare su Da Re è stato il consigliere regionale leghista Filippo Rigo. “E’ facile criticare da Bruxelles, senza prendersi la briga di sostenere le battaglie della Lega e i candidati sindaci nei territori. Chi ha raggiunto posizioni di privilegio grazie al partito e la suo segretario dovrebbe dare l’esempio. Invece, come sempre, a darlo sono le migliaia di militanti veneti nelle piazze della nostra Regione. Da Re scenda dal piedistallo e si metta a lavorare per i ballottaggi”.
Il consigliere regionale Giulio Centenaro, usando gli stessi toni, è stato altrettanto duro. “E’ facile criticare da Bruxelles, senza prendersi la briga di sostenere le battaglie della Lega e i candidati sindaci nei territori di tutta la Regione. Chi ha raggiunto posizioni di privilegio grazie al partito e al suo segretario dovrebbe dare l’esempio. Invece, come sempre, a darlo sono le migliaia di militanti veneti che nelle piazze della nostra Regione. Da Re scenda dal piedistallo e si metta a lavorare per il partito. I Veneti non hanno tempo per le polemiche”. Bordate sono arrivate anche dai parlamentari come Sergio Vallotto. “Polemizzare contro il segretario della Lega, Matteo Salvini, non porta a nulla e non giova a nessuno. A maggior ragione a chi è europarlamentare, vive in uno dei pochi Comuni veneti in cui il nostro partito non ha vinto ed è stato perfino segretario regionale del partito per tre anni. Suggerisco maggiore prudenza, intelligenza e onestà intellettuale. Dimenticare che proprio in Veneto la Lega ha riconfermato tutti i propri sindaci – 12 su 12 – e strappato 8 Comuni al centrosinistra è una forma di ammesia grave: anch’essa andrà valutata nei tempi e nelle sedi opportuni’’.
Alcuni coordinatori provinciali come Gianangelo Bof (Treviso) Andrea Tomaello (Venezia), Matteo Celebron (Vicenza), Marco Polato (Padova), Franco Gidoni (Belluno), Guglielmo Ferrarese (Rovigo) fanno notare che “Nemmeno il Pd in Veneto attacca Salvini come fa qualcuno che dal suo posto privilegiato si può permettere anche di fare il “commentatore”. Meglio scendere nelle piazze come hanno fatto centinaia di militanti della Lega in Veneto per combattere le nostre battaglie e offrire il massimo impegno per vincere nei Comuni”.
Toni più morbidi, ma altrettanto fermi, arrivano sal senatore veronese Paolo Tosato. “La Lega è una grande comunità umana e politica unica nel panorama italiano. Questa realtà è sempre stata la nostra forza e, nonostante le parabole della politica, sempre lo sarà. Sappiamo prenderci le responsabilità, sappiamo correggere il tiro e ripartire dalle nostre azioni. Se lo ricordi chi oggi, senza senso, attacca il segretario, tra l’altro da una posizione da privilegiato. Matteo Salvini ci mette la faccia e il suo impegno è incontrovertibile: contestare ciò significa perdere la straordinaria occasione per fare silenzio”.