“Era nell’aria, ma un conto sono i sondaggi e gli exit poll, un altro i voti. Verona Domani non può che dirsi soddisfatta dell’importante risultato di Fdi, in considerazione anche e soprattutto dell’impegno assunto assieme ai cugini di Battiti nel sostenere sia in Comune, che in provincia, il partito Fratelli d’Italia, in linea con il precedente appoggio già intrapreso alle Regionali di due anni fa. Da questo risultato bisogna ripartire per il rilancio del centrodestra di Verona”.
Lo affermano Matteo Gasparato e Paolo Rossi, rispettivamente presidente di Verona Domani e consigliere comunale del movimento. ”Un applauso doveroso a Giorgia Meloni per una vittoria tutta sua, che ora non dovrà più ragionare come capo di partito ma come leader della coalizione risultata nettamente vittoriosa alle urne. Il voto di ieri dimostra che la politica in Italia è in piena evoluzione, e che fare campagne elettorali in cui si grida al “Fascista” non paga, che c’è uno spazio politico non indifferente da occupare da parte dei moderati, che oggi non si collocano più nei classici steccati ideologici, ma che premiano coerenza e programmi, i contenuti più che le forme. Anche a Verona vince nettamente il centrodestra e Fratelli d’Italia si conferma nettamente il primo partito – proseguono Rossi e Gasparato – I numeri dimostrano, al di là della forza elettorale del partito guidato dalla Meloni, che quando una forza politica riesce a raccogliere il contributo delle realtà civiche, la differenza si vede e a Verona si è certamente visto’.
+ EUROPA. “La nostra sfida era contro i populismi, e la svendita dei diritti civili in cambio di consensi facili. Era la sfida più difficile e coraggiosa. Il nostro Segretario e il nostro Presidente siederanno ancora in Parlamento : loro nelle Istituzioni e noi sul territorio, continueremo a fare politica per un Paese libero, europeo, e moderno”, affermanoAnnalisa Nalin e Giorgio Pasetto, esponenti di +Europa..
“Ci sarà da vigilare, affinché la destra non faccia piombare l’economia in un baratro di nuovo debito pubblico, scaricandolo sui giovani, non ci allontani dalle politiche europee che rappresentano la nostra ultima possibilità di rilancio, mettendole in discussione, non ci isoli dai mercati internazionali instaurando sovranismi”.
PARTITO DEMOCRATICO. “Il flop del PD in Veneto e a livello Nazionale è il risultato di scelte sbagliate sulla composizione delle liste, sul non rispetto delle proprie regole a partire dallo statuto che prevede le primarie e rispetta le scelte dei territori, sulle scelte sbagliate in tema di alleanze frutto di una serie di errori imperdonabili e infine sulla campagna elettorale poco chiara e diretta” è il commento a caldo dei consiglieri regionali del Veneto del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon.
“Bisogna ritornare ai principi fondativi del PD, – hanno continuato i due esponenti del Partito Democratico in Consiglio regionale – alle regole che ci siamo dati per statuto a partire anche dalle primarie, strumento democratico e utile anche per scegliere i candidati in un sistema elettorale che oggi non consente agli elettori di scegliere il deputato da eleggere. Uno strumento utilizzabile anche on line, soprattutto ora che ci si iscrive al PD telematicamente e che tutti i cittadini sanno usare internet dopo un esercizio di due anni dovuto alla pandemia. Una sconfitta che deve far riflettere per trovare presto un’inversione di marcia”.