Da Lengenfeld a Roma, milleseicento chilometri in bici per ripercorrere il viaggio fatto dal padre nel 1945, dal campo di concentramento tedesco fino alla capitale, per ricordare i soldati italiani deportati ma soprattutto mantenere viva la nostra memoria storica tramandandola di padre in figlio. È il viaggio intrapreso da Andrea Satta, intitolato “Il ritorno a casa della fisarmonica verde”, insieme al figlio Lao, partiti il 17 luglio e che sabato farà tappa a Verona. Un’iniziativa che vuole ricordare i 650.000 soldati italiani deportati dopo l’8 settembre 1943, attraversando su due ruote la Germania, l’Austria e buona parte dell’Italia fino al quartiere San Lorenzo a Roma, arrivando il 6 agosto, percorrendo una media di 80 chilometri al giorno.
“Con questa iniziativa ribadiamo l’importanza di ragionare e riflettere su particolari episodi della nostra storia – ha detto l’assessore alla Memoria storica e ai Diritti umani Jacopo Buffolo -. Oggi ci troviamo, grazie ad Andrea e alle tante realtà che hanno scelto di supportare questo progetto, a raccontare un viaggio che racconta il percorso di ritorno a casa dai lagher e che mette insieme tanti temi, come il rientro in un Paese da ricostruire e il desiderio di ripartire. Un ringraziamento va al Mura Festival, che ospiterà lo spettacolo dandone la giusta valorizzazione. Il tema della detenzione dei campi di concentramento ci porta a continuare a lavorare al contrasto delle discriminazioni, che dobbiamo tenere presidiato anche con temi culturali”.
Andrea Satta, durante la strada, ha incontrato associazioni, ragazzi, sindaci delle località attraversate, rendendoli partecipi di questo viaggio nella memoria, personale e collettiva. Tanti sono anche i luoghi simbolici sul tragitto, come i campi dì concentramento tedeschi di Lengenfeld, Dachau, e le Marce della Morte, quelli italiani di Bolzano, Fossoli, i luoghi delle stragi, il cimitero germanico del Passo della Futa. Venti le tappe toccate, in alcune delle quali Satta, artista e cantante oltre che pediatra, mette in scena lo spettacolo “La Fisarmonica Verde”, come accadrà questa sera, 21, al teatro all’Orecchione nell’ambito del Mura Festival. Sul palco, oltre all’artista ci sarà il pianista Angelo Pelini, con ospiti Enrico de Angelis, che terrà un’introduzione, e l’attrice e cantante Ilaria Peretti. Regia di Ulderico Pesce.
“La Fisarmonica verde” prende il nome proprio dallo strumento che aveva durante il viaggio intrapreso nel luglio del 1945 il padre Gavino Satta il quale, a cavalcioni dei respingenti di un treno con un cappottone, tornò in Italia dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, nel Voigtland in Germania, dove venne rinchiuso dopo l’8 settembre 1943. Gavino è stato uno dei 650.000 IMI, Internati Militari Italiani che dopo l’armistizio si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò.
Nel corso degli spettacoli sono tanti gli artisti che hanno partecipato, o che lo faranno nelle prossime tappe, tra cui Hendel, Mario Tozzi, David Riondino, Ascanio Celestini, Simone Casalini, Renato Sarti, Darwin Pastorin, Lorenzo Pavolini, Paolo Piacentini, Sandro Portelli, Franco Lorenzoni, Ulderico Pesce.
L’iniziativa è stata presentata in Sala Arazzi. Sono intervenuti l’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo, l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, Roberto Israel dell’Associazione Figli della Shoah, Marco Menin dell’Associazione Nazionale ex Deportati di Verona, Andrea Castagna per ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e in collegamento da Brixen Andrea Satta.