Dopo l’apertura delle conferenze di Castelvecchio, inaugurate martedì 5 in Gran Guardia da una lezione entusiasmante di James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera, Verona si prepara ad ospitare un’altra personalità del mondo della cultura e dei musei: Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, invitata dalla Civica Alleanza per un Grande Castelvecchio per un incontro giovedì 7 novembre, alle 19 in Società Letteraria, aperto a tutta la cittadinanza.
Flaminia Gennari Santori, scelta tra i primi venti direttori dei musei statali italiani della Riforma Franceschini per la direzione delle Gallerie nazionali di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini a Roma, racconterà la lunga storia di Palazzo Barberini e della sua trasformazione in museo nazionale. Una storia affine, per certi versi, a quella sognata dalla Civica Alleanza per Castelvecchio, con la trasformazione da Circolo Ufficiali a Museo, che ha consentito alla Galleria nazionale di espandere le proprie collezioni e di dotarsi, grazie ai nuovi spazi acquisiti, dei servizi essenziali per un grande museo moderno.
«Flaminia Gennari Santori torna dopo vent’anni a Verona, dove esordì non ancora trentenne nel grande convegno organizzato per il centocinquantenario della morte di Giovanni Battista Cavalcaselle, il legnaghese padre fondatore della storia dell’arte» spiega Paola Marini, già direttrice del Museo di Castelvecchio e delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che introdurrà l’incontro. «Nel frattempo, ha compiuto un vastissimo percorso professionale, che l’ha vista soprattutto approfondire temi collegati al collezionismo artistico e lavorare a Londra, al Courtauld Institute, al Metropolitan Museum di New York, nelle università statunitensi di Berkeley e Syracuse e infine dirigere il Vizcaya Museum di Miami. Può quindi essere considerata a tutti gli effetti un “cervello di ritorno”, e siamo felici che abbia accettato il nostro invito».
«Pensiamo che offrire alla città spunti di riflessione sui nostri musei e sulle esperienze virtuose, in Italia e all’estero, possa essere il modo migliore per allargare il dibattito sul “Grande Castelvecchio”» conclude Pietro Giovanni Trincanato, consigliere della Civica Alleanza. «L’incontro con Flaminia Gennari Santori sarà solo la prima di una serie di iniziative che il nostro Comitato ha in cantiere per far conoscere ai veronesi le potenzialità inespresse di Castelvecchio. Appuntamenti aperti e diversificati, non rivolti ai soli specialisti, perché siamo convinti che Castelvecchio sia, prima di tutto, un bene comune che tutti i cittadini devono tornare a vivere e a sentire come proprio».
L’incontro, ad accesso libero fino a esaurimento dei posti, sarà anche trasmesso in diretta streaming all’indirizzo www. http://www.societaletteraria.it/streamingvideo/index.htm
Palazzo Barberini è un gioiello dell’architettura romana dell’età barocco, opera di Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, i più importanti architetti del Seicento italiano. Realizzato da papa Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, per i suoi nipoti e per celebrare la grandezza della famiglia, la sua storia dcome museo nazionale regolarmente aperto al pubblico comincia nel 1953, anno in cui Palazzo Barberini diventa sede della Galleria Nazionale di Arte Antica insieme a Palazzo Corsini, che lo era già dal 1895. Gran parte del palazzo, però, era in uso al Circolo Ufficiali di Roma: inizia un lungo contenzioso che termina solo nel 2006, con la definitiva restituzione di tali spazi a beneficio del museo. Dopo il 2015 l’autonomia e una direzione molto dinamica hanno rilanciato ulteriormente il ruolo dei due musei.
Flaminia Gennari Santori, nata a Roma dove si è laureata e poi specializzata con lode in storia dell’arte alla Sapienza, ha conseguito un Ph. D. in storia all’Istituto europeo di Firenze. Dal 2008 ha lavorato presso il Vizcaya Museum and Gardens di Miami Florida, dove è stata vice-direttore e curatore. In precedenza è stata research fellow al Metropolitan Museum of Art di New York e presso altre istituzioni museali statunitensi. Autrice di numerose pubblicazioni sulla storia del collezionismo, insegna anche “History of the Collecting and Display of Renaissance Art” nel Master in Renaissance Art della Syracuse University a Firenze. Dal 2015 dirige le Gallerie nazionali Barberini Corsini di Roma.