Le ultime polemiche sugli scarsi eventi culturali a Verona e sulla mancanza di spazi adeguati come Palazzo Forti hanno portato il presidente della commissione Cultura Alberto Battaggia a intervenire per replicare.
“Sorprendono non poco le critiche della consigliera Bisinella ai presunti ritardi dell’attuale amministrazione nel campo delle mostre d’arte – afferma Battaggia della lista Damiano Tommasi sindaco -. Per programmare delle esposizioni occorrono spazi, risorse, idee”. Vediamo come, dice Battaggia, stavano e stanno le cose. “Le grandi stagioni espositive di Palazzo Forti, che fecero di Verona per anni, con Giorgio Cortenova, direttore della Galleria d’Arte Moderna ivi ospitata, un punto di riferimento nazionale per l’arte contemporanea, furono interrotte dalla sciagurata vendita dell’immobile – già restaurato a spese del Comune su progetto di Libero Cecchini! – a Cariverona, decisa dalla giunta Tosi, nel 2010, per fare cassa. Due anni dopo fu la volta di Palazzo del Capitanio. Si governava così”, sottolinea Battaggia.
“Negli anni successivi – aggiunge-, il Comune, che aveva avuto, all’atto della vendita, per 20 anni, la gestione dell’immobile, non seppe proporre alcun progetto sensato di gestione culturale, ad eccezione del fallimentare Arena Museo Opera, concepito da Fondazione Arena, che arrancò per sei anni e poi chiuse. I costosissimi ed infecondi tentativi di delegare le politiche culturali alle mostre di Goldin, dimostrarono che l’arte non si compra per corrispondenza. La Galleria d’Arte Moderna fu trasferita nella inadeguata sede di Palazzo della Ragione, ristrutturata da Afra e Tobia Scarpa per mostre temporanee e costretta invece ad ospitare, in buona parte degli spazi, collezioni permanenti”. Battaggia poi ricorda che “Nel frattempo, l’unica possibile sede comunale prestigiosa disponibile – la Gran Guardia – iniziò ad essere gestita come una sala civica qualsiasi, ospitando di tutto e di più in un caotico calendario di iniziative inconciliabile con le esigenze di una seria programmazione espositiva”.
Un quadro caotico, quello tratteggiato da Battaggia: “Ciononostante, pur nei nuovi limiti dati dalla mancanza di spazi e dalla crisi della finanza pubblica, Musei civici e Gam hanno continuato meritevolmente a promuovere esposizioni anche di altissimo livello, come quella su Giovan Francesco Caroto o l’attuale mostra “Et in Aracadia Ego”, di un artista di fama mondiale come Giulio Paolini, visitabile alla Gam fino al 24 agosto.”
“In questi anni di difficoltà, tuttavia, – prosegue il presidente della commissione Cultura del Consiglio comunale – il mondo dell’arte contemporanea veronese è stato vivificato dalla attività di numerose gallerie d’arte, anche di livello internazionale; dal protagonismo di un collezionismo privato competente e lungimirante; dalla attività di diverse istituzioni formative e commerciali”.
“La fiera ArtVerona è cresciuta fino ad assumere una dimensione nazionale. L’Università di Verona ha fatto delle sedi di Santa Marta e Ca’ Vignal, grazie a Giorgio Fasol, due musei di arte contemporanea. Palazzo Maffei è diventato un punto di riferimento per la collettività ed il turismo culturale” grazie alla collezione della famiglia Carlon.
“L’Accademia di Belle Arti Statale, che è anche scuola di alta formazione artistica e l’Accademia Cignaroli svolgono da sempre un prezioso ruolo per la nostra comunità”.
“Esiste perciò – conclude Battaggia- un’articolata e vivacissima presenza di attori, istituzionali e non, pubblici e privati, che alimenta il movimento dell’arte contemporanea veronese a tutti i livelli: culturale, formativo, turistico, commerciale”.
“La manifestazione di interesse che il Comune si appresta a pubblicare è intesa a coinvolgere organicamente, per la prima volta, istituzioni, associazioni, fondazioni, comitati di cittadini, al fine di valorizzare ed esaltare l’apporto, che ognuno di essi già esprime, in una articolata strategia comune. Otto galleristi veronesi e dieci collezionisti veneti e lombardi hanno già creato due associazioni appositamente per questo motivo”.
Gli obiettivi? “Riattivare Palazzo Forti come centro museale ed espositivo; promuovere permanentemente sul territorio – periferie comprese – arte e cultura; concepire progetti di rigenerazione urbana in aree dismesse; riorientare i flussi turistici articolando e coordinando l’offerta culturale; rafforzare l’immagine attrattiva ed internazionale della città non sono “chiacchiere”, ma obiettivi assai concreti a cui Verona può ambire armonizzando le risorse materiali, professionali, progettuali – pubbliche e private – di cui riccamente dispone in un “ecosistema dell’arte contemporanea veronese”.
Alberto Battaggia
Presidente della Commissione Cultura e Turismo