Motore del mondo del volontariato e associativo. È così che la riforma del Terzo settore, entrata ormai nel vivo, guarda ai Csv, Centri di Servizio per il Volontariato.Con l’esperienza di 25 anni di lavoro al fianco delle Organizzazioni di volontariato, i Csv hanno avviato una nuova stagione di impegno che parte dal processo appena concluso di riorganizzazione proprio a seguito della riforma del Terzo settore che li accredita con un nuovo ruolo nella società italiana di agenti di sviluppo del volontariato nei territori. In tutta Italia, i Csv sono 49, coordinati a livello nazionale dal CSVnet che è presieduto dalla veronese Chiara Tommasini. Al processo di trasformazione che li ha visti protagonisti, hanno dato il loro contributo centinaia fra presidenti, consiglieri, dirigenti e operatori di Csv, ma anche esperti e stakeholder di settore, ad iniziare dal mondo delle fondazioni di origine bancaria che, sotto il controllo della fondazione Onc, finanziano i Centri. A questo processo ha collaborato fattivamente e con un apporto determinante anche il Csv di Verona. In occasione dell’Assemblea del Csv, negli spazi del Banco BPM che ha messo gratuitamente a disposizione l’ampia sala convegni di viale delle Nazioni, è andata in scena la lettura teatrale del nuovo manifesto dei Csv “Fare bene insieme: i Centri di Servizio come agenti di sviluppi del volontariato nel territorio” con l’attrice Daniela Morozzi e il chitarrista Giuseppe Scarpato, collaboratore fra gli altri di Edoardo Bennato e Pino Daniele. Ora siamo davvero, come del resto già sperimentato in passato, pronti a co-programmare e co-progettare con pubbliche amministrazioni e istituzioni, aziende e associazioni di categoria: in questo senso vogliamo essere agenti di sviluppo del volontariato nel territorio e per il territorio”, è la riflessione che fa il presidente del CSV, Roberto Veronese rivolgendosi ai rappresentanti degli enti associati alla Federazione del Volontariato di Verona ODV-CSV di Verona ODV, riuniti in assemblea. Il manifesto fissa i principi che orienteranno gli sforzi e gli investimenti dei Csv in Italia: promuovere la crescita delle esperienze associative; alimentare la collaborazione tra le realtà del volontariato; favorire la cooperazione tra volontariato, istituzioni e imprese; valorizzare le forme emergenti di volontariato; animare la cultura della convivenza, del dono e dell’aiuto; sviluppare le capacità organizzative del volontariato; riconoscere l’orizzonte dei diritti, focalizzare i problemi e le sfide dei territori a livello nazionale.