In Veneto l’incidenza dei positivi sui tamponi effettuati nelle ultime 24 ore è dell’1,26%, pari a 492 casi su 39.030 test. “E’ una percentuale bassissima che sta a dimostrare la nostra condizione sanitaria” ha detto il governatore Luca Zaia. Siamo preoccupati – ha proseguito – perché oggettivamente il Veneto ha un comportamento anticiclico, abbiamo avuto un’onda d’urto a novembre e dicembre, e dal primo gennaio i casi hanno iniziato a calare. Siamo convinti che i fattori siano molteplici, di certo non solo per il cambio di colore della zona. Pensiamo che il tema delle varianti abbia pesato”, ha evidenziato, “ora ne abbiamo otto. Prendiamo atto che siamo circondati da cluster che sono in crescita. Ma resto convinto che quando si cita la parola ‘lockdown’ serva uno studio approfondito, e non dibattiti tra esperti”. Capitolo vaccini, 27 milioni di dosi a disposizione che attendono solo, si fa per dire, l’ok del governo. “Sull’acquisto abbiamo la collaborazione dei colleghi di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Marche. Non è un problema di avere vaccini più buoni, ma di tempo.
Se riusciamo a vaccinare tutte le aziende e tutti i cittadini, in 3-4 mesi partiamo prima di chi sta ad attendere i vaccini. Se ci sono questi canali, e se sarà confermato che non è acqua distillata, l’Italia deve assolutamente accelerare, e fare come gli altri Paesi che acquistano sul libero mercato. La nostra campagna sta avanzando”, ha proseguito Zaia, “ieri abbiamo vaccinato 6 mila persone, ma potremmo fare molto di più se ci dessero le dosi. In Israele, dopo una campagna a tappeto, stanno uscendo dall’emergenza. In questo momento la domanda supera l’offerta, noi stiamo favendo le verifiche e attendiamo il via libera del commissario Domenico Arcuri. Noi non ce ne stiamo con le mani in mano aspettando il piano vaccinale, anche se sarebbe più comodo, ma cerchiamo il bene dei veneti senza alcun tornaconto personale”.
IL BOTTA E RISPOSTA
Il Veneto allargherà la platea del vaccino AstraZeneca ai cittadini dai 65 anni in giù. “Il target aumenta” – ha spiegato spiegato il presidente leghista – e c’è già uno studio che afferma che con la seconda dose AstraZeneca dà l’85% di risposta anticorpale. Quindi siamo nell’ambito di un vaccino che funziona”. Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, ha invitato ad alzare la guardia contro il rischio di truffe sui vaccini anti-Covid e ha attaccato il governatore: “Lui dice che gli hanno offerto 27 milioni di vaccino per il Veneto? Anche a Totò hanno offerto il Colosseo… AstraZeneca non ha nessuna intenzione di far trovare dosi sul mercato libero. Siamo impegnati a onorare i patti con l’Unione europea. Per il resto posso solo invitare alla prudenza: una società napoletana ha offerto anche a noi dell’Irbm vagonate di vaccino russo, abbiamo passato la pratica alla procura di Roma”. Durissima la risposta di Zaia: “Non so chi sia questo signore e lo invito a comunicare le sue fonti, le nostre sono verificabili e verificate, ma la partita non è chiusa e vedremo alla fine. Questo signore potrebbe anche doversi scusare per le sue accuse”.
Zaia è poi tornato ad affrontare il tema epidemiologico. “Mai abbassare la guardia, i dati sono estremamente positivi ma il virus c’è, un 2% dei nostri tamponi sui contatti dei positivi ci dicono che il contagio esiste. Con mille persone in una piazza abbiamo 3 positivi potenziali, ma se rispettiamo le regole quei tre su mille non possono fare tanti danni.
MALEDETTO LOCKDOWN
A chi invoca il lockdown”, ha tenuto a sottolinare, “ricordo che se tutti rispettassero le regole non ce ne sarebbe bisogno e si avrebbe un effetto migliore della chiusura totale. Se qualcuno propone il lockdown sostenuto da valutazioni scientifiche, con un impegno e molte certezze, allora va bene, ma per ora ne sento parlare in modo aleatorio. Quando si invoca una misura così importante bisogna avere delle grandi giustificazioni, se c’è un dibattito fra scienziati, qualche dubbio mi viene” Netto anche il messaggio che il governatore ha scritto sui social: “In queste ore stiamo assistendo all’ennesima battuta d’arresto per l’economia della nostra montagna.
MONTAGNA DIMENTICATA
La salute va sicuramente tutelata ma l’emergenza non esclude la condivisione di scelte e tempi di intervento. E’ disarmante ospitare una kermesse internazionale dello sci e al tempo stesso invitare cittadini e appassionati di sport invernali a rinunciare a questo spettacolo”.