La crisi nel canale di Suez colpisce anche l’economia veronese: dalla rotta sulla rotta Mediterraneo – Estremo Oriente e India transitano: 1,740 miliardi di prodotti, di cui il 77% importato e il 23% esportati. E’ a rischio il 6,6% dell’interscambio commerciale complessivo della provincia scaligera.
E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Verona.
“La crisi nel canale di Suez – dichiara Giuseppe Riello, Presidente della Camera di Commercio di Verona -sta avendo un impatto negativo sulle imprese veronesi, che sono fortemente integrate nelle catene di approvvigionamento globali. Le imprese veronesi che importano o esportano attraverso il canale di Suez stanno registrando ritardi nelle consegne e aumenti dei costi. Questi ritardi e aumenti dei costi possono avere un impatto negativo sulla competitività delle aziende. Le imprese veronesi devono adottare alcune misure per affrontare questa situazione, tra cui diversificare le loro rotte di approvvigionamento e di esportazione e lavorare con i loro fornitori e clienti per trovare soluzioni per ridurre i ritardi e i costi”.
Analizzando i dati nel dettaglio, sono a rischio le importazioni dall’Asia Orientale, Cina inclusa, per 1,3 miliardi di euro, l’8,5% del dato complessivo delle importazioni, mentre la Cina ne rappresenta il 5%.
L’Asia orientale comprende: Timor-Leste, Maldive, Birmania, Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia, Indonesia, Malaysia, Brunei, Singapore, Filippine, Mongolia, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Macao.
Vi importiamo perlopiù apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, macchinari, autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e altri mezzi di trasporto per un controvalore complessivo di 774 milioni e 128 milioni di abbigliamento. Dalla Cina Verona importa complessivamente 739 milioni di prodotti a valore, in prevalenza macchinari e apparecchiature per un valore di 361 milioni di euro e abbigliamento per 70 milioni.
Le esportazioni nel Paese del Dragone si attestano sui 100 milioni, di cui 28 di macchinari.
Un ruolo importante lo ha anche l’India, dalla quale importiamo prodotti della metallurgia per 26 milioni e esportiamo macchinari per altri 25. Le importazioni complessive dall’India valgono 76 milioni di euro, le esportazioni 63.