A Verona come nel resto d’Italia tornano i predatori e l’indice della criminalità peggiora. Aumentano cioè secondo i dati forniti dal Viminale, i furti e le rapine, crescono anche i reati a sfondo sessuale e i delitti informatici.
E’ quanto emerge dai dati del Ministero dell’Interno realtivi al 2023 sul 2022 in base alle denunce presentate e forniti in esclusiva dal Sole24ore. Nel primo semestre 2023, inoltre, sono cresciuti anche i furti con destrezza e quelli di motocicli e autovetture.
Si tratta di un cambiamento di rotta: la criminalità predatoria era in calo da oltre un decennio, anche prima del crollo rilevato negli anni della pandemia per effetto delle restrizioni negli spostamenti.
Milano si conferma maglia nera con quasi 7mila reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5% nel primo semestre 2023. Un dato fa impressione più di altri: nel capoluogo lombardo le rapine in pubblica via sono tornate ai livelli del 2007, oltre 2.700 episodi denunciati in dodici mesi.
Ai vertici dell’Indice anche Rimini e Roma, che sale sulla prima volta sul poco lusinghiero podio della criminalità. Nella Capitale, in particolare, le denunce sono in crescita del 5% rispetto al 2019 e i furti con destrezza non raggiungevano certi livelli da diversi anni: dati simili si sono registrati solo tra il 2013 e il 2015.
E Verona? Si piazza al 26° posto con ben 33.912 denunce, con un aumento di quasi 4 mila denunce in più rispetto al 2022. Era al 41° posto: peggiora di 15 posizioni.
Più furti di auto e nelle case, reati sessuali e delitti sul web
Al primo posto Milano, sul podio Roma. Verona è 22ma per i furti con 1560 denunce. Balzo dei reati informatici, oltre 200 estorsioni
La top 10 della classifica è popolata da grandi città e mete turistiche: Bologna, Firenze e Torino occupano rispettivamente la 4ª, 5ª e 6ª posizione, seguite da Imperia, Livorno, Prato e Napoli. A incidere sul trend delle denunce sono anche le presenze temporanee o turistiche, che tuttavia non rientrano tra i residenti usati come parametro.
Dall’analisi per tipologia di reato si confermano primati negativi consolidati: nella provincia di Barletta-Andria-Trani si concentra il maggior numero di furti d’auto in rapporto alla popolazione, La Spezia spicca per reati legati agli stupefacenti.
Novità di questa edizione sono, tra le altre, la più alta densità di violenze sessuali a Imperia – “al top” anche nelle percosse e nella contraffazione – e la concentrazione di estorsioni a Livorno, che registra anche il numero più alto di furti di ciclomotori: 77,2 ogni 100mila abitanti. E, ancora: Crotone strappa a Matera la maglia nera per incendi boschivi, mentre Brescia è prima a parimerito con Mantova nei delitti informatici.
E veniamo a Verona che come dicevamo sale tra le prime 30 peggiori città d’Italia, portandosi dal 41° al 26° posto di questa poco invidiabile classifica.
A Verona e provincia troviamo in aumento i reati predatori. In particolare crescono i furti di auto, i furti in abitazione (2681) e le rapine in abitazione (27). Per i furti siamo nella 22ma posizione in Italia con oltre 1560 denunce.
Per le rapine totali, siamo al 19° posto.
In aumento anche i tentati omicidi (8) e sono stabili ma alti gli omicidi da incidente stradale (20). Una denuncia per omicidio volontario.
Un capitolo a parte va registrato per i reati a sfondo sessuale. Sono in aumento le denunce per violenze sessuali che salgono a 115 (erano 106 nel 2022) il che significa la 25ma posizione nella classifica generale italiana..
Salgono anche le denunce (17) per reati di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile.
Impennata clamorosa dei delitti informatici sul web che dai 401 del 2022 sono balzati a 492 nel 2023 in netta controtendenza rispetto al dato nazionale che vede invece un rallentamento di queste denunce. Una denuncia per usura e due per violazione alla proprietà intellettuale sono tra le novità di quest’anno rispetto al 2022.
Tra i dati peggiori a livello di classifica generale, quello per le denunce per associazione per delinquere che ci valgono il 16° posto assoluto.
Le estorsioni che superano le 200 ci valgono la 24ma posizione.
In definitiva, Verona e provincia fanno segnare ben 3.670 denunce per criminalità ogni 100 mila abitanti, un dato in netta crescita che vede la provincia scaligera.
Criminalità, Lega: “Denunce in aumento a Verona, Tommasi fallimentare su sicurezza”
“Verona bandiera nera della micro criminalità. La classifica del Sole 24 Ore che elabora i dati del Ministero dell’Interno in merito ai reati subiti e commessi nelle province italiane, vede la città scaligera tra le più pericolose d’Italia. La Verona della sinistra, rispetto il 2022 quando era 42esima, sale al 26° posto nella classifica di città più insicure nella quasi totale indifferenza della Giunta Tommasi che minimizza”.
Così gli esponenti della Lega: l’eurodeputato Paolo Borchia, segretario provinciale, Nicolò Zavarise, consigliere comunale, e Filippo Rando, responsabile cittadino del partito.
“Probabilmente per qualche sindaco vicino al Pd l’aumento dei reati è un buon segnale perché significa che più cittadini denunciano. Siamo al limite del troppo giustificazionismo. La verità è che questa triste posizione è perché chi delinque in città percepisce un clima di impunità. Un segnale negativo che conferma la necessità di un cambio di rotta sul tema della sicurezza. Come Lega abbiamo sempre avuto un atteggiamento propositivo suggerendo a Tommasi come affrontare il problema, come ad esempio tavoli permanenti, maggiori telecamere, applicazione del regolamento di Polizia Locale, il Daspo, il contrasto all’accattonaggio molesto. Il primo cittadino abbandoni gli approcci ideologici tanto cari a una certa sinistra: i veronesi, come tutti i cittadini d’Italia, chiedono legalità, maggiori controlli, che soggetti irregolari e i delinquenti vengano allontanati dalle vie e dalle piazze di questa città, periferie comprese. Tommasi faccia il suo dovere, serve un cambio di passo. Verona merita di meglio”.