Hanno iniziato a metà febbraio. Nemmeno il tempo di ambientarsi nelle nuove realtà di volontariato scelte che l’emergenza Coronavirus ha travolto loro vita, abitudini, attività. Sono i ragazzi tra i 18 e 28 anni del Servizio Civile che tra città e provincia hanno scelto questo complesso 2020 per mettere un anno della propria vita a disposizione del prossimo aderendo a questa iniziativa di formazione ed esperienze sul campo.
Dopo un primo stop a fine febbraio, dettato dall’esigenza di capire quando e in che modo far ripartire in sicurezza il Servizio Civile, da aprile la maggior parte dei progetti coordinati dal CSV, Centro di Servizio per il Volontariato di Verona, è potuta proseguire.
Ma c’è chi proprio non si è fermato mai e, anzi, ha scelto attraverso il Servizio Civile di schierarsi in prima linea nella lotta al Covid. È il caso, ad esempio, di Francesca Masetti e Camilla Dal Moro in Servizio alla Croce Blu di San Martino Buon Albergo. “Avevamo appena cominciato questa esperienza inedita quando l’emergenza Coronavirus ha stravolto tutto e tutti. In accordo con il nostro coordinatore di Croce Blu Stefano Massini abbiamo deciso di proseguire, pur con tutte le precauzioni del caso”, raccontano le due giovani. “Uno dei momenti che non scorderò è il primo intervento su un caso Covid: pensare e riflettere prima di ogni gesto non è semplice. E non lo è nemmeno coniugare cautela e il giusto contatto con le persone che trasportavamo, davvero molto impaurite e fragili”, spiega Francesca che che lancia un appello al popolo della movida, ai suoi coetanei che anche l’altra sera sono stati protagonisti di veri e propri assembramenti in centro e non solo. “Divertitevi ma con testa: state attenti e seguite le regole. Se aveste visto e vissuto ciò che abbiamo visto e vissuto noi durante le scorse settimane, terreste comportamenti molto più prudenti per il bene di tutti”.