Cossato, l’attimo fuggente La storia siamo noi: 24 giugno 2001

Esattamente 18 anni fa, nella bolgia di Reggio Calabria, il gol di Supermike regalava all’Hellas la salvezza in serie A.

Ci sono attimi che valgono per sempre. Ci sono gol che fermano il tempo. Giocatori che in quell’attimo fuggente diventano “eroi per sempre”. Quel giorno, Michele Cossato, una vita al Chievo, divenne l’eroe dell’Hellas. Per sempre. Come se non ci fosse stato un “prima”. Cancellato. Michele Cos­sato, detto SuperMike, fece tutto questo in una frazione di secondo, in una bolgia di stadio, quando una partita stava finendo e stava spazzando via un sogno. Reggio Calabria, 24 giugno 2001, diciott’anni fa, quell’attimo fuggente diventa oggi maggiorenne. L’Hellas di Attilio Perotti schiuma rabbia, ma batte in testa. La Reggina e’ sul 2-0, ha le mani sulla serie A. Manca poco, manca niente. Ha perso 1-0 al Bentegodi, gol di Laursen, gigante danese. Le basta adesso difendere il 2-0, c’è uno stadio intero che gioca in maglia amaranto. Ma l’Hellas non molla. Ha giocatori importanti, Gilar­dino e Adailton, Oddo e Camoranesi. Ha cuore, l’Hellas. Anche se la faccia di Attilio Perotti ha il colore della sconfitta. Già, ma non è finita, non ancora, almeno. Minuto 85, l’ennesimo tentativo, non ci sono più schemi, ne’ forze, persino le idee sono stanche. C’è disperazione, furore, l’ansia che ti prende quando senti che il traguardo s’allontana e tu non riesci ad allungare le mani. Poi, il colpo di genio, anzi, due in un attimo soltanto, quello che può cambiare una partita, riscrivere una storia, stravolgere la carriera di un giocatore, spedirlo dritto dalla cronaca alla storia. Beppe Colucci, uno di quelli che ha classe e forse non sempre riesce a farla vedere, pesca dal repertorio uno “scavetto” da super, al limite dell’area. Davanti ha un muro di maglie amaranto, quella palla può passare soltanto così. Cossato intuisce al volo l’idea. La fa sua. E’ attaccante vero, di gol ne ha sempre fatti, anche se fin li, in quel Verona, è andato a sprazzi. Cossato va oltre il muro. Ci crede. Ci prova. Gli esce incontro Taibi, un gigante, sembra una montagna. Cossato non ha il tempo di pensare, lì ti aiuta l’istinto, l’attaccante è così, in un attimo, tutto o niente. Cossato alza un pallonetto su Taibi, lo scavalca, la porta è vuota, ma accorrono in due, per impedirgli il gol. Uno stadio spinge i due difensori, ma SuperMike Cossato è spinto dall’urlo vicino e lontano di un’intera città. SuperMike salta più in alto, la tocca appena, quello che basta per infilarla in rete. Lo stadio esplode in un silenzio irreale. Restano 5 minuti, il recupero, poi è finita. Piange la Reggina, che torna in B. L’Hellas corre la, in uno spicchio di Verona che non poteva mancare. Poi, tutto il resto. L’aggressione a Pastorello, la fuga verso Verona, un clima da battaglia fino all’aeroporto. Poi l’atterraggio, in piena notte, quando 2-3 mila “pazzi” attendono gli “eroi” di Calabria. Tutti in trionfo, Cossato di più. Cossato per sempre. Quella foto, quell’attimo, lo avevano già tolto dalla cronaca e proiettato nella storia dell’Hellas. Quell’attimo fuggente oggi è maggiorenne. Oggi, quella foto e’ il poster di una stagione senza età.

L.T.