Il talento di Zerocalcare non è di certo una novità: che si tratti di fumetto, editoria, contenuti web o cinema, la tragicomicità frizzante delle illustrazioni di Michele Rech (questo il suo vero nome) riesce sempre a sorprendere. Questa volta, però, è riuscito in un’impresa davvero titanica: proprio quando il record di visualizzazioni stabilito dalla serie coreana Squid Game sembrava imbattibile, il fumettista di Rebibbia ha conquistato la medaglia d’oro con la sua prima serie tv animata. Primato meritato? Assolutamente: Strappare lungo i bordi è un capolavoro di cinico realismo e delicata introspezione, una carbonara che profuma di sobborghi romani, carica di risate, lacrime, paranoie e voli pindarici sbiascicati in romanesco. I numeri di Zero(calcare). Sbarcata su Netflix il 17 novembre, nel giro di soli due giorni la serie aveva già accumulato 4.5 milioni di spettatori per poi aggiudicarsi, dopo quattro giorni dalla pubblicazione, il primo posto nella top ten dei titoli più visti in Italia. Un successo vertiginoso, indubbiamente favorito dalla fruibilità del format di episodi dalla durata di circa quindici minuti l’uno, scelta azzeccatissima per chi vuole aderire al binge-watching gustandosi l’intera serie in un’unica serata. Altri numeri da capogiro? La serie viene trasmessa in oltre 150 paesi e alla sua realizzazione hanno collaborato circa 200 persone. La trama. Ispirato a fatti realmente vissuti da Rech (e già raccontati – seppur in modo diverso – nel film La profezia dell’armadillo), la serie segue il viaggio in treno degli inseparabili amici Zero, Sarah e Secco, diretti a Biella per affrontare la dolorosa scomparsa di una persona a loro cara. Tra disordinati flussi di coscienza, flashback e aneddoti che ripercorrono tutta la loro esistenza, i tre protagonisti fanno i conti con il binomio vita/morte e con la propria coscienza (che, per Zero, ha le sembianze di un armadillo e la voce di Valerio Mastandrea) lasciando trasparire una profonda umanità fatta di piccole cose. Strappare lungo i bordi: perché guardarlo?. Con tagliente ironia e senza sprofondare nell’autocommiserazione, la serie animata scritta, diretta e doppiata da Zerocalcare riesce perfettamente a incasellare le gioie, i dolori e, soprattutto, la vita quotidiana di molte generazioni. Dai riferimenti alla cultura pop alla drammatica scelta di quale pizza ordinare per cena, passando per le centinaia di curricula inviati a vuoto nella speranza di intraprendere la carriera dei nostri sogni, l’alter ego di Michele Rech ci racconta una vita che, a conti fatti, è anche la nostra. Quante volte la sera ci ritroviamo a fare zapping finché, irritati e frustrati, andiamo a letto senza vedere niente? Quante volte, per paura di essere rifiutati o giudicati, non facciamo il passo che ci potrebbe portare alla felicità? Tra risate, lacrime e battute iconiche, Strappare lungo i bordi scava dentro noi stessi e ci porta a prendere coscienza di chi (non) siamo, regalandoci 90 minuti di intrattenimento indimenticabili. VOTO 9,5