Verona è una città con molti anziani destinata ad invecchiare ulteriormente in modo molto veloce. Ad oggi in città vivono 65.708 persone con più di 65 anni di età (pari al 25,7 % della popolazione) e altre 23.930 persone con più di 80 anni (un altro 9,4% della popolazione).
Il dato più significativo che ci dà la misura del bisogno di servizi derivante dal fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è quello dei percettori di indennità da accompagnamento che a Verona sono 6.875, in crescita rispetto agli anni precedenti.
“Pur apprezzando l’impegnò del Comune di Verona per i servizi offerti alle persone anziane con forti problematiche – dice Adriano Filice, segretario generale Spi Cgil Verona – e alle persone disabili, siamo nella condizione e nella necessità di pensare a servizi ancor più estesi e da potenziare in vista delle dinamiche che ci attendono”.
Per Spi Cgil Verona è dunque opportuno e necessario spostare progressivamente significative risorse sull’area di spesa sociale perché i bisogni nei prossimi anni saranno maggiori. L’assistenza domiciliare dovrà coprire molto più persone rispetto a quelle che oggi vengono assistite a domicilio anche perché la prospettiva del ricovero presso le case di riposo è attualmente molto problematica. Oggi ci sono oltre 1.300 famiglie in attesa di inserire un proprio caro all’interno di una casa di riposo.
“Dobbiamo puntare a potenziare fortemente la domiciliarità – aggiunge Filice – espandendo la portata dei servizi attuali e pensandone di nuovi in un’ottica di integrazione socio-sanitaria. È necessario – prosegue – un grande impegno sulle assistenti domiciliari, sia sul versante dell’incontro domanda offerta, sia su quello della formazione. Pensare a centri anziani sempre più estesi che diventino luoghi per un invecchiamento attivo e per favorire la socialità. Centri diurni per disabili. Estendere la rete di servizi per chi soffre di Alzheimer. È necessario – continua – pensare ad una città a misura di anziani in cui gli over 65enni vengano visti sempre di più come una risorsa importante. Già oggi basti vedere il grande impegno che si sviluppa nel volontariato e le migliaia di ore dedicate agli alti. Tale ottica di sviluppo – conclude – deve procedere di pari passo anche nell’abitare, nei trasporti, nella riqualificazione dei quartieri, nella dotazione di verde pubblico e di servizi di vicinato, e nel fondamentale aiuto che siamo chiamati a fornire a chi fatica a muoversi da casa.