Così si formano gli educatori sportivi Il 7, 14, 21, 28 maggio al don calabria nella sede alla casa san benedetto: quattro incontri per accrescere le competenze. Tavolo per la giustizia riparativa

Zivelonghi 18072022_TOMMASI_PRESENTAZIONE GIUNTA ©DANIELA MARTIN

L’ascolto inteso come modalità per capire meglio l’altro e le metodologie per la gestione di situazioni conflittuali. Sono questi alcuni dei temi che saranno al centro dei quattro incontri in programma, dalle 18 alle 20, i martedì 7, 14, 21 e 28 maggio al Don Calabria – sede Casa San Benedetto in vicolo Pozzo 23. Un progetto formativo promosso dal Comune di Verona insieme a Fondazione Don Calabria per il sociale, Fondazione Bentegodi, Camera Minorile di Verona e Tavolo Permanente Giustizia Riparativa, che punta ad accrescere le competenze degli educatori sportivi sul tema delle relazioni tra i giovani e lo sport, con un’attenzione specifica ai conflitti a qualsiasi livello – tra educatori e allievi, allievi e allievi, tra genitori e allievi, tra genitori ed educatori – che divengono il punto di partenza per sviluppare l’incontro, la conoscenza e la comprensione dell’altro.
Oltre 300 Associazioni sportive veronesi sono state invitate a partecipare dal Comune di Verona.
Programma degli incontri. Il 7 maggio appuntamento dedicato a ‘Il conflitto, dallo scontro all’incontro: ascolto, non giudizio, confidenzialità’ con i mediatori penali Silvio Masin e Anna Tantini.
Il 14 maggio ‘La gestione del conflitto – prassi e metodi per la gestione di situazioni conflittuali’, con i mediatori penali Silvio Masin e Anna Tantini.
Il 21 maggio ‘Il processo penale minorile – cenni’ con gli avvocati Christian Serpelloni e Federica Merio.
Il 28 maggio ‘Esperienze di Giustizia Riparativa di gruppo, la gestione del conflitto secondo un modello di G.R.’, con i mediatori penali Silvio Masin e Anna Tantini.
“Obiettivo del progetto – spiega l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – è formare educatori sportivi alla gestione dei conflitti giovanili nelle relazioni sportive. Data l’assoluta rilevanza sociale del fare sport e della sua valenza positiva nella formazione dei nostri giovani auspichiamo che tante realtà possano aderire all’iniziativa promossa dal Comune di Verona e che vede coinvolte importanti realtà quali il Tavolo per la Giustizia Riparativa, la Camera minorile, la Fondazione Bentegodi e la Fondazione Don Calabria, partner di rilievo con cui l’Amministrazione sta condividendo importanti progettualità”
“Il progetto ha come scopo quello di dare degli strumenti agli educatori sportivi, di qualunque tipologia di sport si tratti, di formarsi sul significato buono della parola conflitto – dichiara Anna Tantini, mediatrice penale, Fondazione Don Calabria ‘Casa San Benedetto’ –. Ovvero, hanno l’opportunità di confrontarsi, in alcuni incontri con dei mediatori su tecniche teoriche e pratiche che riguardano il ‘come’ imparare a litigare bene, considerato che il conflitto, per essere superato deve prima di tutto essere riconosciuto dalle parti e affrontato nella maniera corretta. I conflitti possono essere compresi attraverso un dialogo che possa aiutare gli interlocutori a capire le differenti posizioni per poi giungere a comprendere, ciascuno, i propri reali bisogni, che durante il conflitto non emergono, proprio perché offuscati da emozioni e sensazioni forti. È un percorso che considera tutte le persone che a diverso titolo possono vivere una situazione di incomprensione nel mondo dello sport”.