«Non discriminazione, ma valorizzazione e qualificazione del nostro patrimonio enogastronomico. Spiace leggere le dichiarazioni del vicepresidente dell’associazione Ristoratori Veneto, Antonio Leone, riguardo alla nuova legge sulla valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta, soprattutto perché da quando ho presentato loro il progetto di legge, a marzo scorso, non mi hanno fatto pervenire osservazioni. Mi rendo comunque disponibile a rincontrare lui e la presidente Brescia per spiegare i punti della norma che non hanno compreso». Così Filippo Rigo, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale e primo firmatario della legge regionale recentemente approvata sulla valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta, «Nella legge vige il principio della sussidiarietà orizzontale nel criterio della ripartizione delle competenze tra Regione e soggetti privati, dove la prima fa da “regolatore” e le associazioni di categoria possono candidarsi a “concessionario” attraverso una procedura di evidenza pubblica. I protagonisti di questa legge sono proprio i ristoratori, i professionisti del settore, chi meglio di loro detiene la cultura enogastronomica della nostra terra? Ad ognuno il proprio mestiere».
«Avevo inviato il progetto di legge a Ramponi – prosegue Rigo – e presentato ai vertici dell’associazione il 25 marzo scorso durante un incontro con l’ex assessore al Commercio Nicolò Zavarise. Avevo chiesto loro di farmi pervenire suggerimenti ed osservazioni, ma nulla mi è mai stato segnalato fino ad ora, sui quotidiani. Sono comunque a disposizione per spiegare loro i punti che evidentemente non sono stati compresi”