“In commissione Sanità ho ribadito all’assessore Lanzarin l’urgenza di rivedere i protocolli per la scuola in caso di positività al Covid. Questo sistema non funziona, porta solo disagi per tutti. Da un lato tutta la classe, insegnanti inclusi, che finisce in quarantena con un solo contagio senza proseguire l’attività, dall’altra i ragazzi saranno a casa da soli senza controllo. L’attivazione incompleta delle Usca e il tracciamento saltato rappresentano un problema; l’assessore ha comunque dato la disponibilità a rivedere il protocollo. Auspichiamo avvenga in tempi brevi”.
È quanto dichiara Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità.
Annamaria Bigon ha poi sottolineato un altro aspetto molto importante.
“Sono invece fortemente preoccupata per il rischio di nuovo rinvio paventato da Zaia sulla ripartenza delle superiori, visto che ha parlato di scenario da valutare sebbene l’obiettivo resta quello del primo febbraio. I nostri ragazzi devono tornare in classe prima possibile, anche con presenza al 50%, rafforzando i controlli affinché ci sia la massima sicurezza, con continuità fino alla fine dell’anno. È un’età delicata e stanno aumentando i disagi per la sospensione dell’attività. Anche per questo ho chiesto l’aumento di psicologi e psichiatri, già carente in Veneto da tempo. E devono esserci certezze sia sui trasporti che sugli orari. Gli insegnanti hanno dovuto subire più volte cambi di programma con carichi di lavoro enormi. La Regione prenda finalmente in mano la situazione e dedica di riaprire con stabilità e in sicurezza. Il futuro dei giovani non è meno importante delle attività economiche”.