Non ci piacciono i delatori, gli appostamenti alla finestra e al balcone. Disprezziamo lo Stato di polizia. Rifiutiamo l’idea di un Grande Fratello che controlla i nostri movimenti e siamo terrorizzati dalla psicopolizia orwelliana. Siamo liberali e, almeno fino a tre mesi fa, vivevamo in uno Stato libero che speriamo torni a essere tale. E però non possiamo neppure girarci dall’altra parte di fronte alle tante, troppe immagini di giovani e meno giovani che da qualche giorno hanno preso d’assalto i bar del centro al grido di “Finalmente liberi!”. Liberi di uscire di casa, certo. Liberi di rivedere gli amici senza imboscarsi nei vicoli come accadeva fino a un paio di settimane fa, ovvio. Liberi anche di bersi un buono spritz, finalmente, ma assolutamente non liberi di farlo ammassandosi, tenendo calata la mascherina anche dopo averlo finito. La mia libertà finisce dove comincia la vostra diceva Martin Luther King. Ci sono tanti veronesi che hanno rispettato le regole prima e continuano a farlo anche adesso. Ma ce ne sono tanti altri che a causa di comportamenti scellerati rischiano di vanificare il grande lavoro svolto fino qui. Siamo arrivati a pochi metri dal traguardo: perché gettare la vittoria alle ortiche? L’estate è a un passo, le vacanze pure: vogliamo davvero che il contagio tornI ad aumentare e che i nostri politici ci rinchiudano di nuovo in casa? Rifuggiamo il ritornello “Almeno fatelo per gli anziani”, ormai è noto, l’abbiamo già detto e scritto. Facciamolo per noi stessi, prima di tutto per evitare di ammalarci, poi perché una nuova serrata metterebbe definitivamente ko la nostra economia. Da piazza Erbe alla Bra, passando per San Zeno e via 4 Novembre, i santuari dell’aperitivo, stiamo assistendo a molte brutte scene, indegne della nostra civiltà. Siamo ancora in tempo di porvi un argine. Qualche giorno di esagerata euforia è comprensibile, era inevitabile che la riapertura delle attività portasse anche a questo. Ora però usiamo il cervello e il giusto equilibrio, almeno per un’altra decina di giorni, quando avremo contezza degli effetti della riapertura totale. Quella parziale, cominciata il 4 maggio, ha dato esiti estremamente positivi. Butei, non facciamo i mona proprio sul più bello.