Lucia Scardoni, 31 anni a marzo, atleta delle Fiamme Gialle sarà in gara domani per lo sci di fondo. La storia a cinque cerchi di Bosco Chiesanuova inizia lontano, da Albertville 1992 e a Pechino 2022 festeggia 30 anni di presenza alle Olimpiadi Invernali con atleti e tecnici, consegnando il Comune della Lessinia al gotha dello sport mondiale. Un lungo sogno olimpico, che reca impressi i nomi dei fondisti Fulvio Valbusa medaglia d’oro a Torino 2006 (partecipazione a 5 Olimpiadi e a 5 Mondiali) e Sabina Valbusa bronzo sempre a Torino 2006 (partecipazione a 4 Olimpiadi e 8 Mondiali). Un contributo straordinario agli sport bianchi, agli sci stretti nello specifico (sci di fondo, ndr), suggellato da indimenticabili vittorie e incredibilmente arricchito dalle tre partecipazioni olimpiche di Paola Pezzo, mountain biker due volte campionessa nella specialità del cross country ad Atlanta 1996 e Sydney 2000. «Quella di Bosco Chiesanuova con le Olimpiadi sembra una bellissima “storia infinita”: con la partecipazione di Lucia ed Alessandro a Pechino 2022 festeggiamo 30 anni di presenza, senza interruzioni se non Sochi 2014; oltre a 21 medaglie, fra le quali ben 8 ori, tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Successi che non sono frutto del caso ma il risultato di tradizioni radicate nel nostro dna, di passione, di preparazione, di tenacia e di investimenti importanti — dichiara orgoglioso il Sindaco, Claudio Melotti — E non intendiamo fermarci: in bocca al lupo ad entrambi! «Per noi montanari, gli “sci stretti” sono una tradizione — spiega Luca Saccardi, già Sindaco di Bosco Chiesanuova e Presidente della Pro Loco — Qui, una volta, quando l’inverno era lungo e c’erano i sentieri al posto delle strade, gli sci di fondo erano il mezzo di locomozione in Lessinia. E ancora oggi, non c’è bimbo che non venga messo sugli sci appena impara a camminare. Anche Paola Pezzo e Damiano Cunego, prima di eccellere in sella ad una bici, inizialmente praticarono sci di fondo con buoni risultati». A Bosco Chiesanuova sono in molti a ricordare quando Lucia Scardoni, all’epoca atleta della categoria “cuccioli”, consegnava gli omaggi floreali ai fratelli Valbusa, durante i grandi festeggiamenti post Olimpiadi. «Il Villaggio Olimpico è molto carino – spiega – e lo condividiamo anche con gli atleti di altri sport come biathlon, combinata, salto e snowboard. Per quanto riguarda il Covid abbiamo dovuto fare due tamponi molecolari 96 e 72 ore prima della partenza, un altro subito dopo l’arrivo in aeroporto e, una volta dentro il Villaggio Olimpico, lo facciamo tutti i giorni appena svegli. Non ho nessun portafortuna o gesto scaramantico, però mi piace guardare la fede nuziale un attimo prima di partire, come se avesse il potere di darmi la carica e la forza per affrontare la fatica”.