“Cangrande”, pseudonimo di lunga esperienza romana ed europea che sulla prima pagina del quotidiano cittadino ha vergato un pezzo a proposito della Fondazione Arena e del grandioso spettacolo offerto dallo show del tenore Andrea Bocelli, ha ragione. Certo, abbiamo gioco facile a essere d’accordo con lui, in quanto la sua analisi riprende in parte ciò che avevamo scritto sulla “Cronaca” alla vigilia dello spettacolo, e cioè che lo show presentato da Milly Carlucci e trasmetto da Rai Uno sarebbe stato una cartolina fantastica per Verona e che i vip internazionali (attori, modelle, registi) andrebbero invitati – e convinti a venire – anche per la prima della stagione lirica e per il debutto delle singole rappresentazioni. Un tempo, avevamo scritto, al via del Festival partecipavano Carlo d’Inghilterra, lady Diana, Ingrid Bergman, i reali d’Olanda e di Spagna. L’elenco sarebbe lunghissimo. Il debutto areniano vestiva a festa tutta Verona e in piazza Bra, sul “Listòn”,i turisti ma anche i veronesi aspettavano con trepidazione il passaggio dei reali, degli attori di Hollywood e di altre personalità mondiali. Da qualche tempo a questa parte la musica è cambiata e non solo, come sostiene “Cangrande”, perché tacciono i soldi, dal momento che si può eccellere anche senza avere il forziere pieno di dobloni: negli ultimi anni hanno taciuto anche le idee. Ci auguriamo che il nuovo corso areniano cambi marcia rispetto a un passato fatto di baruffe, poca iniziativa e scarsa valorizzazione dell’anfiteatro romano, il teatro all’aperto più bello del mondo. La Fondazione, oggi diretta dal bravissimo soprano Cecilia Gasdia – personalità stimata a livello mondiale – potrebbe per esempio pensare di vendere le opere in Estremo Oriente: in Cina, patria di melomani, farebbero ponti d’oro pur di poter trasmettere l’opera in televisione. Idem in Giappone. Anche la Russia, che in Arena a inizio ottobre metterà in scena un grande spettacolo di pattinaggio sul ghiaccio con protagonisti ex atleti olimpionici, potrebbe essere uno straordinario bacino d’utenza, e di conseguenza di introiti. Pure il merchandising in questo modo viaggerebbe a vele spiegate. Dissentiamo dal “Cangrande” quando avanza l’ipotesi di far aprire la stagione lirica da uno spettacolo di extralirica: lo spirito del Festival verrebbe snaturato. Sarebbe sufficiente tornare ai grandi fasti del passato riportando sul listòn i reali e i personaggi famosi, e non parliamo delle starlette da social. È stata un’estate di grandi spettacoli in Arena e su questo nessuno crediamo che possa dissentire (chi lo fa è in malafede): ci auguriamo che il nuovo board e il sindaco Federico Sboarina riescano a trovare la quadra per cominciare fin da subito a progettare una nuova stagione di successi in grande stile. Coi vip, quelli veri capaci dare lustro a uno spettacolo unico al mondo.