“Servono tamponi su larga scala per isolare subito gli infetti. E servono forniture adeguate per farlo entro 24-48 ore. Altrimenti la scuola diventa una polveriera”. Così Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di virologia dell’Università di Padova a Italia Oggi. Crisanti parla della riapertura della scuola: “Assurdo non aver previsto un termine entro il quale fare i tamponi per casi sospetti. Non ci si rende conto di cosa voglia dire rimettere in moto una macchina da 10 milioni di persone. Le mascherine? Sono necessarie”. E ancora: “Cosa faranno i giovani quando usciranno da scuola? Spero che tutti capiscano che l’abbassamento della soglia d’attenzione che c’è stata questa estate non è sostenibile in autunno-inverno”. Saranno le famiglie, in base al protocollo, a dover misurare la febbre a casa ai ragazzi. “Lo trovo assurdo” ha ribattuto Crisanti. “Otto milioni di famiglie misureranno la temperatura da sole, a casa, con termometri diversi. E poi si sa che i ragazzi si ammalano meno, quindi la soglia della febbre a 37,5 non è adeguata. Andava abbassata a 37”.