Incertezza, opportunità, speranza. Sono alcuni dei termini con cui i ragazzi, che hanno partecipato al progetto “Immaginiamo il futuro – Noi, Persone della Società Complessa”, descrivono la loro visione di futuro. Il progetto, giunto alla 7° edizione, ha coinvolto gli studenti delle superiori (classi terze, quarte e quinte) di 10 istituti di città e provincia. I giovani hanno discusso di “diritto al futuro” e hanno raccontato dubbi, aspettative, preoccupazioni e sogni della loro età. Lo hanno fatto, come l’anno scorso, attraverso focus group, uno per ciascun Istituto partecipante, durante i quali si sono confrontati sulla loro idea di futuro e sul ruolo che la scuola deve avere per prepararli ad affrontarlo. Il progetto è stato realizzata dalla Presidenza del Consiglio di Verona con il Miur e Margherita Forestan, coordinatrice per Verona del progetto europeo Democrazia locale. E’ toccato a Riccardo Giumelli, sociologo dei Processi culturali e comunicativi farsi carico dell’analisi, rendendo pubblici i risultati della ricerca durante un incontro nell’auditorium della Gran Guardia. Ma ancora prima di svelare i propri risultati, “Immaginiamo il Futuro” un importante obiettivo lo ha già centrato. Il progetto, infatti, quest’anno è tra i finalisti per il premio Innovation in Politics Awards 2019, come unico selezionato per l’Italia, nella categoria Diritti Umani tra oltre 400 candidature. Il premio è indetto dall’Innovation in Politics Institute, con sede a Vienna, ed è stato fondato per promuove lo sviluppo dell’innovazione e delle buone pratiche nelle Amministrazioni degli Stati membri dell’Unione Europea. La serata finale che deciderà il vincitore si terrà a Berlino, il 4 dicembre.