“Così ho… costretto Ibra a sbagliare” Silvestri confessa come ha condizionato il fuoriclasse del Milan. E tante altre cose...

Botta e risposta con Marco Silvestri, l’uomo del giorno in casa Hellas, per la Nazionale, per l’interesse dell’Inter e di altre grandi società.

Partiamo dal rigore sbagliato da Ibrahimovic?
“L’ultimo che hai aperto, l’hai sbagliato”, gli ho detto due volte per cercare di non farmelo tirare dove aveva sbagliato, perché secondo me se avesse ritirato lì avrebbe fatto gol. Lui non mi guardava. Io gli ho detto che l’avrebbe sbagliato. Mi è venuto istintivo. L’ho visto concentrato e ho provato a destabilizzarlo. Se avesse tirato di nuovo alto alla mia sinistra, avrebbe segnato”.

Il miglior portiere per porta inviolata dai tempi di Garella?
“Meno occasioni hanno gli avversari e più facile fare un clean sheet. Se l’occasione è clamorosa è più facile prendere gol, ma se i compagni ti aiutano, per un portiere è più facile tenere la porta inviolata”.

Perché così tardi in Nazionale?
“La mia carriera è stata un po’ particolare perché sono andato in Inghilterra da giovane. Sono tornato dopo due anni ma ho fatto il secondo tutto l’anno. Poi sono ripartito dalla B e siamo venuti su. Non so se ho sbagliato ad andare all’estero. Forse non ero pronto in precedenza per la Serie A e dunque per la Nazionale”.

Qual è il tuo punto di forza?
“Bisogna sempre migliorare in tutto per rimanere al top. Penso di essere un portiere che para. Con i piedi non mi invento niente. Faccio il mio prendendomi meno rischi possibili. Le uscite sono importantissimi ma sono sempre più difficili da leggere. Il mio punto di forza è parare. Col mio preparatore Cataldi, lavoriamo molto su tutto. Lui è maniacale su tutti i piccoli gesti”.

Cosa ruberesti a Donnarumma?
“E’ un portiere eccezionale. E’ un ’99 e la gente se lo dimentica spesso. Ha una serenità quando va in campo e quando si allena. E’ stato piacevole allenarmi con lui in nazionale. E’ molto serio e in campo sembra che giochi da 20 anni”.

E ad Handanovic?
“Portiere straordinario. Può aver avuto un piccolo calo ma penso che sia uno di quei portieri da cui prendere spunto in ogni cosa faccia. Una cosa che gli chiesi l’anno scorso quando giocammo contro era a proposito della sua serenità con i piedi. Lui mi ha detto che con lavoro si lavora in tutto, anche con i piedi”.

Juric ti chiede di migliorare con i piedi?
“Il mister pensa che noi non dobbiamo rischiare. Se regaliamo un gol con un errore clamoroso di un portiere o un difensore, dopo è dura da riprendere. Sono errori che si possono permettere squadre come Juve e Inter che attaccano in tutta la partita.

Il portiere migliore della Serie A?
“Donnarumma”.