A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 la stampa nazionale ribattezzò Verona la “Bangkok d’Italia”. Dilagava il triste fenomeno della droga, soprattutto eroina. Le morti per overdose erano diventate un’angosciante normalità. Ce n’è voluto di tempo perché la città si liberasse di quell’etichetta. La situazione, non v’è dubbio, fortunatamente quarant’anni dopo è cambiata. I tempi, sono cambiati. Di certo però la droga dalle nostre parti continua a girare vorticosamente. Oggi non è più “l’ero” a farla da padrone, ma la cocaina, la “bamba”. Non serviva certo il servizio di Striscia la Notizia, andato in onda l’altra sera, per metterci al corrente che nelle nostre vie, nelle piazze e nei giardini esiste un esercito di venditori di morte pronto a tutto pur di piazzare le dosi. Non importa che gli acquirenti siano ragazzini o sbandati di mezza età. Gli spacciatori non si fermano di fronte a nulla e nessuno. E però il servizio realizzato dall’inviato dotato di bicicletta Vittorio Brumotti non può non riaccendere i fari su una situazione di degrado che indigna e mette i brividi. Brumotti, con l’aiuto di un complice con telecamera nascosta, è riuscito a procurarsi cocaina in pieno giorno in via San Nazaro, a Porta Vescovo, quartiere che sembra tornato indietro di parecchi anni per via di insicurezza e degrado e che invece dovrebbe essere uno dei biglietti da visita di Verona. Brumotti (che nel mentre ha anche rischiato di farsi rubare la bicicletta da uno straniero) è riuscito a procurarsi altre dosi senza alcun problema lungo i bastioni di fronte alla stazione di Porta Nuova. Ha fatto ciò che fanno ogni giorno decine, forse centinaia di persone che popolano la città. Il problema non è limitato alla sola Verona, si capisce, la droga è dappertutto in Italia e non solo, ma ciò non significa che ci si debba rassegnare a questo andazzo. L’assessore comunale alla Sicurezza, Daniele Polato, su Facebook ha voluto replicare al servizio mandato in onda dalla trasmissione di Antonio Ricci: «Decine e decine di arresti, questo è l’ultimo (ha pubblicato il post di un’operazione di polizia, ndr), notare la condanna: “6 mesi di pena sospesa… Nessun obbligo di firma, divieto di dimora… E dopo ore, giorni, mesi di lavoro te li ritrovi lì come nulla fosse. Alle forze di polizia dico grazie, non mollate nonostante tutto, a breve avremo anche l’unità cinofila a Verona. Ps. Brumotti informati prima di denigrare una città e le forze di polizia». Cosa ne penseranno i veronesi?