I quattro pilastri su cui si regge la vita della città, della sua comunità, il suo essere sistema vivente in quanto territorio sono: Abitare, Commercio, Accoglienza e Cultura, un agire tra questi che si interseca e crea il tessuto urbano, tra pubblico e privato. Gli spazi pubblici sono così il nostro futuro, il nodo di una progettazione nuova e consapevole, “umana”, non nostalgica, ma sostenibile, che metta al centro la persona, là dove il futuro di ieri è oggi. Questo è il filo conduttore del talk che si è tenuto in Cortile Mercato Vecchio su iniziativa di In/Arch Triveneto, sezione dell’In/Arch, Istituto Nazionale di Architettura fondato da Bruno Zevi, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Verona e con il patrocinio del Comune di Verona. “Abbiamo volutamente scelto il cortile – spiega Matteo Faustini, presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona – per riacquistare l’utilizzo di uno spazio pubblico come bene comune, dove i centri storici si riappropriano della propria identità di città, fatta per i cittadini e per l’abitare. Vogliamo essere di stimolo per promuovere una nuova visione di città partendo dallo spazio pubblico come bene comune”. Il cortile ed il mercato, due luoghi urbani, ovvero spazi con relazioni storiche economiche, affettive e altro, costituiscono il carattere degli spazi pubblici delle città italiane, in particolare di quelle con origine medioevale come Verona, come molte del Triveneto. Il talk si è aperto con i saluti istituzionali di Faustini, Margaritelli, Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, Massimiliano Schiavon Presidente di Federalberghi Veneto e Paolo Arena, Presidente di Confcommercio Verona. Moderati da Michele Franzina, Vice Presidente IN/Arch Triveneto, hanno partecipato anche Rosario Pavia, Professore di Urbanistica dell’ Università di Pescara, Dario Bertocchi, Geografo e Docente delle Università di Udine e Vienna, Donatella Caprioglio Psicologa dell’Abitare, Francesco Ronzon, Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Verona, Francesco Bechi, Presidente di Federalberghi Firenze, Patrizia Asproni, Presidente di Confcultura e Past President del Museo Marino Marini di Firenze e Eva Degl’Innocenti, Direttrice dei Musei Civici di Bologna. “La nostra Italia – ha detto Andrea Margaritelli, presidente nazionale di In/Arch – mostra, e una città come Verona ne è un esempio, che ci possono essere modelli di vivibilità molto diversi. Oggi al centro dell’attenzione c’è lo spazio pubblico e In/Arch è uno spazio pubblico, voluto da Bruno Zevi nel 1959 per far convergere tutte le persone che hanno a cuore la cultura del progetto finalizzata al benessere delle persone. Oggi parliamo di vita e vivibilità all’interno del costruito, si parla cioè di benessere umano”. Lucia Krasovec Lucas Presidente di IN/Arch Triveneto ha chiuso il talk con le considerazioni finali.
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