Entrate in vigore il 12 settembre scorso, le sei nuove telecamere sulle corsie preferenziali dei bus hanno totalizzato in due mesi oltre 16.500 multe, in molti casi a decine alla stessa persona. Sono principalmente ciclomotori di studenti e rider, che si sono rivolti a Sboarina e Padovani preoccupati per gli importi da pagare.
Federico Sboarina, capogruppo Battiti: “C’è voluto il salasso di 16.500 multe in due mesi per far capire al Comune cosa bisogna fare. L’assessore Tommaso Ferrari sulla viabilità si sta facendo molto male, ma quel che è peggio è che fa del male ai veronesi. Fra quelli che stanno in coda per ore e quelli tartassati dalle multe, il suo nome oramai fa rabbrividire chi deve mettersi in strada. Eppure bastava poco. Bastava fare quello che stanno facendo da stamattina, e cioè mettere i vigili in anticipo ai varchi per informare la gente della novità, come abbiamo fatto noi nel 2017 in via Città di Nimes un mese prima dell’entrata in vigore. Invece, l’assessore Ferrari l’ha comunicato 4 giorni prima dell’inizio e ha aspettato due mesi prima di mandare gli agenti, si è dimenticato dei cittadini e così ha fatto il pieno delle multe. E per fortuna che lui vuole rendere ‘la strada più democratica’. In realtà questa Amministrazione ha la sindrome da Robin Hood al contrario visto che i tartassati, qualcuno anche con 90 multe, sono i ciclomotori principalmente di studenti e rider che hanno fretta di guadagnarsi quei bassi stipendi. Gli agenti in ritardo sono la più bella conferma dello sbaglio. In aggiunta al danno, adesso c’è anche la beffa delle promesse come l’impegno alle notifiche più rapide. Ma intanto le contravvenzioni emesse vanno tutte pagate, visto che non si configurano come multe seriali, e sul taglio dei 40 giorni mediamente necessari c’è da vedere. Al momento solo un gran bla bla”.
Marco Padovani, capogruppo FdI: “Questo è lo standard della Giunta Tommasi sulla viabilità. Con le multe ai ciclomotori sulle preferenziali siamo al sesto autogol in 5 mesi: le code in Borgo Venezia per i cantieri Tav, Fiercavalli senza utilizzo del parcheggio Genovesa, divieto di transito in piazza Bra, stop agli euro 5 e le corsie preferenziali in viale del Lavoro. Tutti episodi legati dallo stesso male: fare grandi stravolgimenti senza avvertire per tempo la popolazione. Le sperimentazioni vanno bene nei laboratori, non sulla pelle di chi deve muoversi. In alcuni casi addirittura c’è stata la marcia indietro, penso alle corsie preferenziali davanti alla fiera che adesso valgono solo il fine settimana ma con la segnaletica orizzontale già disegnata in terra. Così l’ultimo fine settimana i vigili sono stati impiegati a incanalare gli automobilisti sulla preferenziale per accorciare le code”.
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