Tutti nell’Arena. Nel senso che per il futuro del teatro all’aperto più grande del mondo c’è ancora molto da decidere e che nessuno deve chiamarsi fuori a fronte di un 2024 ancora molto incerto.
Questa mattina la seconda commissione consiliare presieduta da Carlo Beghini ha dato spazio all’audizione dei sindacati del mondo dello spettacolo che a metà luglio avevano diffuso una preoccupata nota sui ritardi nella programmazione per il 2024 e di conseguenza per l’organizzazione del lavoro.
Audizione che è stata in gran parte svuotata, vanificata dalla convocazione, arrivata rapidissima da parte della Fondazione, di una nuova riunione del Consiglio di indirizzo per domani nel primo pomeriggio.
All’ordine del giorno, proprio la programmazione della stagione lirica 2024, ma è molto probabile che si torni a discutere di Arena Extra e dei concerti extralirica, in attesa del pronunciamento del Tribunale delle imprese in merito all’impugnazione dei provvedimenti della sovrintendente Gasdia. E si teme che possa riproporsi il solito clima da corrida delle ultime sedute.
In sostanza i rappresentanti dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials, in una audizione che per forza di cose è stata superficiale e verbosa in attesa del Consiglio di domani, hanno ribadito le preoccupazioni espresse nel comunicato del 13 luglio.
La spaccatura nel Consiglio di indirizzo tra le truppe della sovrintendente Gasdia e quelle del sindaco presidente Tommasi non consente una gestione unitaria.
“Gli interessi legati al festival in Arena non sono importanti soltanto per i livelli occupazionali (si arriva a quasi 1500 dipendenti) ma anche per il fondamentale indotto economico che produce, del quale beneficia l’intero sistema economico di Verona e provincia (stimato in circa 450 milioni di euro dalla Camera di Commercio)”, hanno detto i sindacati.
“Il ritardo nella programmazione del Festival crea sempre notevoli problemi a chi deve idearlo e organizzarlo (difficoltà nel reclutare maestri d’orchestra, artisti del coro, personale tecnico, sarte, ecc.) e agli stessi lavoratori stagionali che non possono organizzarsi con la dovuta tempistica per ricercare alloggi a prezzi contenuti”.
E’ anche emerso che per questi problemi 13 tecnici hanno rinunciato al lavoro offerto in Arena: stipendi bassi e costi alti per affitto, parcheggi e trasporti.
La programmazione è sempre anticipata almeno di un anno per permettere permette di aprire subito le prevendite;
iniziare immediatamente la campagna di marketing;ingaggiare i cast il prima possibile; garantirsi un numero adeguato di personale aggiunto; preparare con la dovuta tempistica l’imponente macchina organizzativa.
Ma al di là di questi problemi contingenti, il vero punto della questione lo ha sollevato con il suo intervento il presidente della commissione Cultura, Alberto Battaggia: “Dobbiamo dire in qualità di amministrazione comunale come vogliamo gestire l’Arena: vogliamo più lirica e meno concerti? Quale rock? O solo pop? Vogliamo meno musica e più sport? Quanti eventi? Così potremo capire come sarà possibile organizzare la stagione del 2024”. Sperando non si inserisca anche tra gli eventi extralirica una nuova corrida.