Corpo di ballo e precarietà

In occasione dello spettacolo “Zorba il Greco” che si tiene al Teatro Romano alcuni danzatori e danzatrici hanno scritto una lettera aperta al ministro della cultura Sangiuliano per segnalare la situazione di corpi di ballo italiani. Avevano anche chiesto alla sovrintendenza e alla direzione artistica dell’Arena di poterla leggere. Ma a quanto pare è arrivato il divieto. “Ministro – si legge nella lettera – apprezziamo la sua volontà, dichiarata in più occasioni, di investire nella danza e nei corpi di ballo, ma riteniamo fondamentale che le risorse stanziate vengano utilizzate per la reale riapertura dei corpi di ballo stabili delle Fondazioni lirico-sinfoniche. Dia l’opportunità alle Fondazioni prive di un corpo di ballo di riaverne uno al proprio interno, sostenendo quei Sovrintendenti che, come qui all’Arena di Verona, desiderano ricostituirlo.” In particolare il movimento “Danza Error System” rimarca la condizione lavorativa precaria che danzatrici e danzatori vivono da decenni, venendo discriminati rispetto ai colleghi del coro e dell’orchestra, questi ultimi giustamente a tempo indeterminato. “Secondo le ultime intenzioni del Ministero della Cultura, non sarebbero ricreati dei corpi di ballo stabili e interni (quindi nelle dotazioni organiche) alle Fondazioni lirico-sinfoniche, ma delle compagnie esterne, alle quali sarebbe affidata la programmazione delle Fondazioni stesse, al posto dei corpi di ballo. Se questo accadesse le danzatrici e i danzatori ad oggi precari, ma assunti secondo CCNL dalla Fondazione Arena, non verrebbero mai stabilizzati, non potrebbero mai partecipare ad un concorso e verrebbero sostituiti da queste compagnie esterne, passando da essere precari ad essere disoccupati”.