Fosse facile, già. “Non è facile, ma ci dobbiamo riuscire”, osserva Aglietti. Il Chievo prova a rialzare la testa, dopo il ko con la Salernitana, figlio (anche) di clamorose sviste arbitrali. “Ma niente alibi, la partita potevamo vincerla noi” ha chiuso presto il discorso Aglietti, alle prese con problemi di sterilità offensiva. La chiave? Tutti guardano Filip Djordjevic, che per esperienza, qualità, curriculum (e ingaggio, osserva qualcuno) la differenza la dovrebbe fare.
“Arriverà” sospira Aglietti, che sa come si carica un bomber in difficoltà. “Se lui ci fa i gol che gli competono, noi potremmo anche pensare a un campionato diverso” l’osservazione di De Giorgis, nei giorni scorsi.
Per ottenerli, ecco la scelta di Ciciretti, talento sicuro, forse un po’ bizzarro, finora mai del tutto compiuto nonostante la stagione in A col Benevento.
Ciciretti ha tutto per diventare davvero il giocatore che tutti aspettano e ha, soprattutto, la voglia di recuperare il tempo perso. La stessa del Chievo, insomma. E se Ciciretti inventa, uno come Djordjevic potrebbe improvvisamente uscire dal tunnel.
Senza contare i Fabbro, i De Luca e i Canotto, tanto per citarne altri, che De Giorgis ha scelto e che ancora il Chievo non ha visto davvero, se non a sprazzi. Insomma, il tempo c’è, la squadra pure, anche se, come ricorda De Giorgis, “sulla carta, altre sembrano più attrezzate di noi”. Intanto, andiamo a far visita alla matricola Reggiana, 4 punti in 2 partite e la voglia di stupire. Anche il Chievo sa come si fa