“Coprire il Camuzzoni? 12 milioni” Mazza di Amt3 replica alla proposta del presidente dell’Ordine Architetti Faustini

Coprire il Camuzzoni per trasformarlo temporaneamente in una strada? La porposta è stata valutata. E scartata. Lo rivela il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza che replica al presidente dell’Ordine degli Architetti Matteo Faustini.
“Dall’analisi scaturita sulla base dei flussi di traffico, come Amt3 abbiamo valutato che la soluzione proposta avrebbe incrementato il traffico a Porta Nuova e non avrebbe permesso l’esistenza delle fondamentali corsie preferenziali per il trasporto pubblico. La scelta dell’Amministrazione è stata fatta a ragion veduta perché quel suggerimento non funzionerebbe e creerebbe solo disagi per la cittadinanza”.
Quindi, “la realizzazione dell’anello circolatorio ha un impatto decisamente migliore perchè meglio si integra con le esigenze viabilistiche, riducendo gli inconvenienti della zona cantierizzata”.
La spiegazione di Mazza prosegue con altri dati.
“Tra l’altro non è possibile prescindere dalle dinamiche attuali, con un cronoprogramma definito e il countdown con scadenza aprile dell’anno prossimo già partito. In linea prettamente tecnica, per coprire il Camuzzoni e renderlo percorribile, risulterebbero infatti indispensabili tutta una serie di operazioni su entrambe le sponde, per rinforzarle con pali in calcestruzzo che riescano a sostenere la struttura di copertura proposta. Soluzione irrealizzabile dal momento che alcune modifiche alla viabilità non sarebbero possibili, ad esempio la chiusura di via Dal Cero e Via Cardinale, rispettivamente sponda sinistra e destra del canale, oltreché la demolizione dei due parapetti del ponte su via città di Nimes e su piazzale XXV Aprile”.
“Un iter che se anche fosse attuabile, cozzerebbe con gli stringenti tempi di esecuzione. Verosimilmente, per attuare l’intervento proposto, considerando i tempi per la progettazione e quelli di realizzazione, servirebbero un paio d’anni, decisamente troppi per la nostra tabella di marcia”.
Inoltre, dice Mazza, “c’è poi da tenere in debita considerazione lo scoglio dei costi, interamente a carico dell’amministrazione comunale per tutti quegli interventi propedeutici all’unificazione dei sottopassi. Ricordo che il Ministero non finanzia questa parte dell’opera, una spesa, quella del copertura del canale che, stimata, si aggirerebbe tra i 12 e i 15 milioni interamente a carico delle casse comunali”.