Coop San Marco, storia di solidarietà Inserite nel mondo del lavoro 260 persone fragili. Oggi può contare su oltre 100 soci

Quarant’anni di storia e di impegno, coniugando impresa e solidarietà, con l’obiettivo di aiutare persone in situazione di fragilità a recuperare la propria autonomia attraverso il lavoro: è davvero un traguardo importante, che la cooperativa sociale San Marco di Peschiera del Garda ha festeggiato a Peschiera del Garda insieme ai soci, i volontari, le istituzioni e le aziende partner.
Nata nel 1984, è stata tra le prime in Italia, all’indomani della legge Basaglia, ad accogliere e formare al lavoro ex pazienti degli istituti psichiatrici. In questi quattro decenni sono stati oltre 260 le persone fragili inserite nel mondo del lavoro grazie alla cooperativa: di loro 32 hanno svolto un tirocinio formativo e 228 sono state assunte in San Marco o in aziende esterne. Sono uomini e donne di diversa età con fragilità fisica o mentale, persone detenute ed ex detenute, madri sole, o ancora persone in situazioni di difficoltà sociali e lavorative, magari a causa di gravi malattie.
Oggi la cooperativa è una realtà imprenditoriale che conta 106 soci lavoratori (di cui il 74% in fragilità) e 9 volontari, e genera un fatturato annuo di circa due milioni di euro. Nel solo ultimo triennio oltre 50 aziende leader del Veneto e della Lombardia (dalla Piscine Castiglione/A&T Europe a Franke e Volkswagen Group, Acmi Labelling, Cartiera Mantovana, Cubi, Georg Fischer, e ancora Rittal, gruppo Migross, Mondial Forni, Orthofix, Serit e Wuerth…) e una decina di enti locali l’hanno scelta come partner, riconoscendone gli alti standard di efficienza, qualità produttiva e professionalità.
Numerosi i servizi gestiti a partire da quelli delle pulizie di spazi civili e sedi industriali, pulizie di cigli stradali e servizi di sanificazione, fino alla gestione di ecocentri, complessi ricettivi, biblioteche e mense. A questi si affiancano, presso lo stabilimento di Monzambano, in provincia di Mantova (acquistato nel 2000 grazie a un contributo della Fondazione Cariverona), le attività di assemblaggi meccanici, plastici, cartacei, metallici, e ancora di confezionamento, cablaggi e assemblaggi di materiale elettrico.
«La nostra è una storia fatta di persone – ha detto la presidente Cristina Bertucco, alla guida dell’impresa dal 1993 –. Aiutare quelle che si trovano in situazioni di fragilità nella riconquista della propria dignità e autonomia attraverso il lavoro è un percorso a volte faticoso ma senz’altro ricco di soddisfazioni, che vengono dal condividere i traguardi raggiunti da ciascuna di loro. E per ognuno si costruisce un progetto personalizzato, con il fine ultimo di valorizzare sempre l’unicità della persona». «I quattro decenni hanno visto la cooperativa attraversare anche momenti di difficoltà, quelli congiunturali, comuni a tante altre imprese, e non solo – ha continuato la presidente –. Ma lo spirito e la determinazione dei soci non sono mai stati minati, e anzi sono stati sempre la leva per andare avanti con ancora maggior impegno. Continuiamo a pensare che con la nostra attività stiamo contribuendo, insieme ai nostri partner, alla costruzione di un “welfare di comunità” per far fronte alle vulnerabilità sociali, vecchie e nuove».