Entro una settimana sarà ufficialmente sottoscritto da parte di Comune e Prefettura il nuovo Protocollo per l’avvio su tutto il territorio comunale del ‘Controllo di vicinato’. Strutturato sul primo modello siglato dal Comune con la precedente Amministrazione, ne prevedeva un’operatività fra il dicembre 2019 e 2022, mai peròdivenuta efficace a causa della pandemia. Il documento è stato rinnovato ed integrato dall’Amministrazione Tommasi, che punta oggi a coinvolgere attivamente i cittadini sul tema della sicurezza e, in particolare attraverso un’opportuna formazione, ad avviare attraverso la loro attività nei quartieri una modalità più coordinata e puntuale di raccolta delle segnalazioni.
Non si tratta infatti di ‘pattugliamenti’ ma, secondo il nuovo protocollo, di cittadini che su base volontaria, organizzati in gruppi, si limiteranno a riferire tempestivamente le informazioni ad un coordinatore appositamente formato residente nell’area di controllo, che si occuperà di segnalarle a sua vota ai referenti locali di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale.
Nella nuova delibera, approvata a dicembre dalla Giunta su proposta dell’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, si evidenzia infatti la necessità di “valorizzare al massimo la collaborazione con i cittadini, i quali potranno fornire ogni informazione utile ai fini preventivi e repressivi ed interloquire con le Forze di polizia”.
“Il Comune di Verona – ha spiegato l’assessora Zivelonghi – ha siglato durante l’amministrazione precedente un protocollo simile a questo, valevole dal dicembre 2019 e scaduto a dicembre 2022. Un documento che, anche per la concomitanza con il periodo Covid, non ha avuto poi applicazione. Noi vi abbiamo messo mano, anche su richiesta delle circoscrizioni, in particolare pervenute dalla 2^ e dalla 3^, per darne un’effettiva efficacia. Il documento è stato quindi preso in esame, per rivederlo e formulare in particolar modo come mettere in pratica l’attività sul territorio. Modalità operative che vedranno la sinergia e l’interazione tra i due principali protagonisti: i cittadini, che su base volontaria si iscriveranno in gruppi coordinati da un responsabile; la Polizia locale, oltre alle altre Forze di polizia, a seconda della segnalazione ricevuta. Le più gravi, come ad esempio i furti, saranno poste all’attenzione dei Carabinieri, mentre quelle collegate a situazioni di degrado, avranno un canale dedicato con la Polizia locale. L’elemento forte di tutto questo saranno i coordinatori dei gruppi, persone che avranno una specifica formazione da parte della Polizia locale e verso i quali l’assessorato alla Sicurezza si porrà in stretta relazione, per un monitoraggio delle attività e per capire l’andamento del progetto. Si punta ad un’operatività il più efficace possibile. Un servizio basato tutto sulla disponibilità di ognuno. Ci siamo ispirati a quello che altre città stanno facendo su questo fronte, in particolare Modena dove ci sono più di 100 gruppi di controllo di vicinato che funzionano molto bene. Questo sarà lo strumento principale per convogliare e gestire determinate situazioni. Saranno coinvolte anche le circoscrizioni, nelle quali saranno effettuati, già a partire dalle prossime settimane, gli incontri informativi con la cittadinanza. Abbiamo già programmati quattro appuntamenti nell’ambito dell’iniziativa il ‘Quartiere che vorrei’, nei quali prevediamo di illustrare anche questo nuovo progetto. Dopo sei mesi di operatività effettueremo i primi check di controllo con un confronto diretto con i responsabili dei gruppi. Solo le Forze dell’ordine restano preposte ad effettuare qualsiasi operazione di intervento. In tempi brevissimi prevediamo di cominciare la presentazione alle circoscrizioni, per dare modo alla cittadinanza di conoscere il progetto e di decidere di farne parte per svolgere nessun ruolo operativo, ma di vigilanza e coordinamento delle segnalazioni”.
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