Vitale. Che dà e mantiene la vita, necessario per la vita, per la sopravvivenza. Questa la definizione del vocabolario Treccani. Quindi inutile negare l’evidenza, la sfida con il Sassuolo all’ora di pranzo di domenica è assolutamente vitale per il Verona.
I gialloblù di Baroni tornano da Bologna a mani vuote. La superiorità dei felsinei all’interno della gara è stata evidente ma è altrettanto indubbio che l’Hellas non abbia ripetuto la stessa prova che ha permesso di imporre il pareggio al Bentegodi contro la Juventus.
Un Verona più simile a quello che ha pareggiato con il Monza ma è chiaro che contro il Bologna di Thiago Motta serviva molto di più. Il Sassuolo che arriva domenica al Bentegodi è una squadra in crisi aperta.
L’ultima sconfitta interna con l’Empoli è costata la panchina al tecnico Dionisi e la società emiliana ha operato una scelta in casa, affidando la guida dell’undici neroverde all’allenatore della Primavera Bigica.
Nel calcio non è mai una bella notizia. Affrontare una squadra che ha appena sollevato il tecnico è difficile. Per i giocatori del Sassuolo sarà una settimana con nuovi stimoli e tanta voglia di reagire alle difficoltà. Senza dimenticare che la rosa degli emiliani non è certamente da zona salvezza e il loro inserimento in questa lotta è un’autentica sorpresa di questa stagione. Basti pensare che la dominatrice Inter ha perso in sole tre occasioni in questo campionato, una delle quali a San Siro proprio contro il Sassuolo.
L’assenza prolungata di un talento e trascinatore come Berardi è costata molto agli emiliani.
Il Verona deve assolutamente tornare alla vittoria che manca dalla gara interna contro l’Empoli dello scorso 13 gennaio. E proprio l’assenza dei tre punti è una delle evidenti note dolenti in casa Hellas.
Nelle ultime 24 gare il Verona ha raccolto solo due vittorie, quella con l’Empoli e sempre al Bentegodi contro il Cagliari. Solo la Salernitana ha lo stesso triste record del Verona con due soli successi nelle ultime, in questo caso, 26 gare giocate anche se i campani possono vantare un successo in Coppa Italia.
Cagliari, Udinese, Frosinone e ovviamente Empoli hanno fatto decisamente meglio. Serve una vittoria, il “pareggino” può dare morale ma ai fini della classifica non aiuta ad uscire dalla zona calda. Infine un’annotazione a margine della sconfitta di Bologna.
A Baroni vanno le lodi per come sta tenendo unito il gruppo dopo la rivoluzione del calcio mercato. Ma la gestione di qualche giocatore fa pensare.
A Bologna a tre minuti dalla fine, a gara ampiamente compromessa, il tecnico ha gettato nella mischia un veterano come Lazovic, a Milano contro l’Inter avanti 2-1, è toccato al baby Charlys. Che avrebbe potuto andare in campo al Dall’Ara così come Tavsan.
Perché scegliere Lazovic, un giocatore che al Verona ha certamente dato tanto, per un finale senza senso?
Mauro Baroncini