“CONTRATTO DI GOVERNO PER VERONA…?”

“Chissà se, forte di questi 10 mila voti dichiarati, raccolti non si sa bene come nei gazebi e nelle consultazioni online veronesi, il contratto di governo tra Lega e Cinque Stelle non trovi una declinazione anche locale”. Se lo chiede Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. “Il fatto che i pentastellati non presentino liste in molti dei Comuni che andranno al voto in provincia”, sottolinea Bertucco, “rappresenta un fatto indiscutibilmente favorevole al centrodestra. In Comune di Verona abbiamo poi assistito a tentativi di intese fin dall’inizio dell’amministrazione, ad esempio con la nomina di Gennari a vice presidente del Consiglio comunale in quota alle minoranze ma sostenuto dai soli voti della maggioranza di centrodestra. A guardar meglio, anche il famoso emendamento pentastellato alla Variante 22 della scorsa amministrazione fu un grandissimo regalo fatto al centrodestra locale nel campo dell’urbanistica. Oltre 100 schede norma decadute furono resuscitate per la felicità dei costruttori e dei politici che curano i loro interessi. Ci si mettano anche le convergenze tra leghisti e pentastellati contro gli immigrati; le sparate sull’abolizione della tassa di soggiorno, e si vedrà che un’alleanza organica tra leghisti e grillini a Verona non è poi una idea così peregrina. Andrò quanto prima a misurare la temperatura del Consiglio- conclude-con una mozione a difesa della tassa di soggiorno perché, come hanno spiegato bene i Sindaci di Milano e Roma, e come dovrebbe sapere bene anche chi si occupa del bilancio del Comune di Verona, su di essa si regge la sostenibilità finanziaria degli enti locali. Abolirla senza offrire soluzioni alternative metterebbe a rischio la tenuta dei bilanci comunali”.