Contratto autoferrotranvieri: sciopero Calabrò (Ugl): “E’ inaccettabile il dietrofront da parte del Ministero dei trasporti”

Gli autoferrotranvieri di Verona sono costretti nuovamente a scioperare il primo aprile, per la prima fase di sciopero nazionale indetto dalle Segreterie Nazionali di categoria, a causa del mancato rinnovo del Contratto nazionale di lavoro per il periodo 2024/2026, che ha già visto un’intensa azione di scioperi nel 2024 culminata con la grande manifestazione a Roma l’8 novembre 2024. Nonostante una intesa già firmata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 18 dicembre 2024 con le organizzazioni sindacali. Firmatarie del CCNL quali Fit-Cgil, Filt-Cisl, Uil-trasporti, UGL Autoferro e Faisa-Cisal, e la rassicurazione che questo importante rinnovo che tutela una categoria di rilevante importanza su tutto il territorio nazionale, fosse stato finanziato dal governo. Nonostante un provvedimento governativo volto ad aumentare le accise sui carburanti i cui proventi erano destinati appunto al rinnovo del contratto nazionale. Il Segretario Provinciale di UGL Autoferrotranvieri Salvatore Calabrò ritiene “inaccettabile il dietro front da parte del Ministero dei Trasporti che si è impegnato a sostenere il rinnovo del nostro Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro destinando le risorse economiche necessarie. Le lavoratrici e i lavoratori di questa categoria – aggiunge – non sono parte marginale ma bensì integrante del sistema Paese, contribuiscono quotidianamente alla crescita ed allo sviluppo economico e sociale di tutto il territorio nazionale, generando spesso, per le aziende di trasporto pubblico, ingenti introiti sempre meno utilizzati per investimenti atti a garantire miglioramenti del settore e della vita professionale”. Lo sciopero del primo Aprile 2025 è l’ennesima forma di protesta e di dissenso verso azioni prive di rispetto e di considerazione per una categoria che volge sempre più verso il degrado professionale e salariale.