Terreno di inclusione e aggregazione sociale, veicolo di crescita e confronto, palestra di vita. È lo sport, quello che può portare fino al sogno Olimpico o semplicemente aiutare a stare meglio, quello che nel nostro Paese coinvolge milioni di ragazzi. Lo sport che però, purtroppo, ha anche un’altra faccia e può trasformarsi in fornace di discorsi e gesti d’odio, che nella dimensione digitale si potenziano e diffondono in maniera esponenziale.
È così che, anche grazie all’aiuto di diversi campioni azzurri, prende il via domani venerdì 7 febbraio – Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyber-bullismo – la campagna #Odiarenoneunosport, sostenuta dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promossa dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, con un fitta rete di partners su tutto il territorio nazionale. Tra cui, e non poteva essere altrimenti, anche la storica Ong veronese, Progettomondo.mlal.
Proprio a Verona, secondo l’associazione di Roma Lunaria, che pubblica ogni tre anni un libro bianco sui casi di discriminazione razziale in Italia, dal 2015 al 2016, si sono contati 40 episodi di razzismo, che fanno della città dell’amore quella con il primato negativo di simili casi. In tutta Italia gli episodi sono stati 1.500, di cui 190 nel solo Veneto, e subito dopo Verona si colloca Padova con 36.