Il format “Contemporaneo non-stop. Il respiro della natura” alla GAM Un percorso visivo dedicato all'aria come soffio vitale e spunto di riflessione sui temi ambientali.

“Come l’anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l’aria circondano il mondo
intero”, sosteneva il filosofo Anassimene di Mileto nell’unico frammento delle sue opere giunto a noi. Con queste parole, riportate all’ingresso del percorso, si apre la mostra “Contemporaneo non-stop. Il respiro della natura” allestita alla Galleria d’Arte Moderna e rivolta all’aria come fattore primordiale.

L’esposizione, aperta fino all’autunno (con visite guidate prenotabili alla Segreteria didattica dei Musei Civici), indaga i linguaggi della contemporaneità e sonda le ambivalenze metaforiche dei quattro elementi fondamentali (la terra segno di radicamento, l’acqua sorgente di vita, il fuoco purificatore e l’aria soffio vitale).

“Contemporaneo non-stop” alla GAM

L’obiettivo è “veicolare, attraverso l’arte, temi impellenti del tempo presente”, sottolinea l’assessora alla Cultura Marta Ugolini e l’aria, origine di ogni cosa, diventa l’occasione per aprire lo sguardo a urgenti considerazioni sulle sorti del nostro Pianeta. Se nell’allestimento dello scorso anno (dedicato all’acqua) si combinavano materie e sonorità simbolicamente propagate nello spazio, la riflessione odierna sviluppa un itinerario raffigurante l’aria come “elemento impalpabile che avvolge tutto, diventando principio vivificatore e forza”, sostiene la curatrice Patrizia Nuzzo.

Il progetto pone in dialogo alcune opere della collezione GAM con lavori artistici supportati da gallerie private del territorio.

L’installazione “Tenement Rising” di Tracey Snelling (rappresentata da Studio la Città)
visualizza condomini accatastati che svelano, tramite piccole finestre, immagini e voci di
sovraffollamento, povertà e precarietà. Invece, Julia Bornefeld, in “Morphic Fields”, con un
video dal ritmo incessante, analizza le relazioni umane fondate su una memoria biologica
collettiva che informa e influenza. Dalle strutture verticali in alluminio di Donata Lazzarini
“zɛnəˈdʒɛnɪsɪs: le gru e le cicogne” pendono forme viventi (piume unite a piante) capaci di
perdurare senza radici e terra, semplicemente respirando, in perenne interazione con
movimenti, vibrazioni e correnti.

Un simbolico invito a ricercare l’armonia degli insiemi ci viene anche dalle visioni metropolitane e rarefatte create dalle lastre in plexiglas sovrapposte di Francesco Candeloro. Le sue opere (“Luoghi Quotidiani”, “Altri Segni”, “Altri Passaggi” e “Altre Nature”) fondono le rappresentazioni per sottrarre agli ambienti le consuete connotazioni storiche e spaziali. Infine, gli scatti sperimentali di Andrea Guastavino (nelle serie “Risvegli” e “Souvenir”) evidenziano situazioni incorporee e decontestualizzate ottenute grazie all’immersione delle foto in miscele di cera e resina che alterano forme, colori e proporzioni. Attraverso un originale mix di generi diversi la mostra rielabora la realtà, offre svariati punti di vista e richiama alla mente l’idea di un Pianeta Terra da guardare con occhi rinnovati come grande “organismo vivente da proteggere”.

L’esperienza di “Contemporaneo non-stop” mette in scena racconti visivi pensati per avvicinare, apprezzare e comprendere l'importanza delle risorse per la nostra sopravvivenza. La prospettiva scelta per questa indagine vede gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la prosperità e il benessere come “punto di riferimento per la progettazione degli spazi espositivi”, conclude Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici della nostra città.