Contact Center, l’Ulss 9 taglia le ore Gli effetti si abbatteranno sui salari di almeno 80 dei 300 lavoratori della cooperativa

Dal primo marzo la cooperativa Morelli, titolare di appalto dei Contact Center dell’Ulss 9 ha ridotto il monte ore contrattuale del servizio svolto a favore degli ospedali dell’Azienda Sanitaria. Il provvedimento, si legge in una nota di Filcams Cgil Verona, è diretta conseguenza dei tagli predisposti dalla stessa Ulss 9, i cui effetti, si fa notare si abbatteranno pesantemente sui salari di almeno 80 dei circa 300 lavoratori complessivamente impiegati dalla cooperativa. Ma non è tutto, aggiungono, perché Ulss 9 sta preparando ulteriori tagli destinati ad investire anche gli operatori dei Contact Center che lavorano per i Distretti sanitari, con conseguenze potenzialmente molto gravi sull’efficacia generale del servizio. “I lavoratori subiranno riduzioni del monte ore e della retribuzione ma le conseguenze non saranno solo per i dipendenti di Morelli, ricadranno anche sugli utenti” dichiara Elisabetta Gallina, segretaria generale aggiunta Fisascat Cisl di Verona. Marta Cordioli della Filcams Cgil Verona aggiunge che “Se i tagli verranno estesi anche ai distretti sanitari, ai danni subiti dai lavoratori, che vedranno peggiorare le condizioni economiche, si aggiungeranno le ripercussioni sugli utenti, con un ulteriore allungamento delle liste d’attesa e gravi disagi per chi necessita di assistenza sanitaria”. Nell’assicurare “pieno impegno a monitorare la situazione lavorativa dei dipendenti coinvolti”, le sindacaliste esprimono preoccupazione per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori occupati in alcuni ospedali: “Già oggi gli operatori vengono spesso aggrediti verbalmente da utenti esasperati dalle lunghe attese, il timore è che i tagli peggiorino ulteriormente la condizione di sicurezza del personale” concludono. Alla luce della riduzione dell’orario lavorativo c’è da registrare la presa di posizione della consigliera regionale veronese del Pd Anna Maria Bigon. “Le conseguenze per gli stipendi degli addetti della cooperativa – ha detto – rischiano di essere pesanti. Si tratta di personale che già percepisce cifre basse e che in questo modo sarà spinto ad abbandonare il campo, magari rimpiazzato in emergenza da chi non ha la sufficiente formazione. Ma gli effetti di questo taglio si rifletteranno ovviamente anche sull’utenza. Si parla tanto di intelligenza digitale, ma non ci si pone il problema di ampie fasce di cittadini che per scarsa dimestichezza o per la necessità di parlare con un interlocutore reale, verranno messi in condizioni di disagio ulteriore a quello che già subiscono quotidianamente”.