Una nota del Segretario Cgil Verona Raffaello Fasoli su dati forniti dallo Sportello Salute della Cgil di Verona diffonde i dati delle denunce di infortuni sul lavoro 2023. I numeri inquadrano la nostra provincia ancora una volta in una condizione di forte criticità e i lavoratori e le lavoratrici veronesi in una condizione di vulnerabilità soprattutto per quanto riguarda gli infortuni mortali, cresciuti del 23% dai 24 del 2022 ai 32 del 2023. Peggio di noi in Veneto soltanto la provincia di Treviso dove i mortali sono passati da 14 a 17. Le denunce di infortunio mortale sono in aumento dal 2021, quando furono 22. Questa progressione si pone in controtendenza rispetto al resto della regione (-4,4%) e al resto del Paese (-4,5%).
Il mercato del lavoro continua ad essere caratterizzato da una quota ancora enorme di precarietà e da aziende di dimensioni piccole o piccolissime che faticano ad implementare i sistemi e procedure di sicurezza necessarie.
La diminuzione delle denunce di infortuni riguarda in particolare le donne (-29,68% in Veneto, a fronte del -8,76% tra gli uomini) che tuttavia nei mesi scorsi avevano conosciuto un forte incremento. Il dato nazionale è di -27,6% le donne e di -8,1% gli uomini.
Crescono ovunque le denunce di malattie professionali: +19,71% il dato nazionale e +18,8% il dato regionale, entrambi doppiati dalla provincia di Verona che segna un +39,25%, da 586 denunce del 2022 alle 816 del 2023.