È stato firmato nel tardo pomeriggio di giovedì, dal Presidente della Provincia Flavio Pasini, il decreto di indizione delle elezioni del nuovo Consiglio Provinciale, in programma sabato 16 marzo a Palazzo Capuleti in via Franceschine a Verona.
Saranno chiamati a votare Sindaci e Consiglieri dei Comuni veronesi per eleggere, tra i loro colleghi candidati, i 16 nuovi componenti del Consiglio del Palazzo Scaligero.
Il sistema sarà il cosiddetto “ponderato”: il peso di ciascun voto e dell’eventuale preferenza dipenderanno dalla fascia in cui, per numero di abitanti, ricade il Comune dove si amministra. Per la Provincia di Verona le fasce sono sei: Comuni con meno di 3 mila abitanti, da 3 mila a 5 mila, da 5 mila a 10 mila, da 10 mila a 30 mila, da 30 mila a 100 mila (Villafranca) e da 250 mila a 500 mila (Verona).
Le liste – che andranno presentate a Palazzo Capuleti sabato 24 febbraio dalle 8 alle 20 e domenica 25 dalle 8 alle 12 – dovranno essere composte da un numero di candidati/candidate compreso tra 8 e 16 e sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto. Nessuno dei due sessi, in ogni lista, potrà essere rappresentato in misura minore al 40%.
Il Consiglio rimarrà in carica due anni. Diversamente da quanto previsto per le elezioni del Presidente, la validità delle candidature a Consigliere provinciale è indipendente dalla durata residua del mandato nei Comuni in cui si è amministratori. L’eventuale successiva cessazione dalla carica di Sindaco o Consigliere comunale comporta comunque la decadenza dalla carica di Consigliere provinciale.
Nell’ultima seduta prima del rinnovo in Loggia si è discussa una mozione relativa alle proposte di nuove discariche, giunte negli ultimi mesi, nell’ovest veronese (a Caluri di Villafranca e Valeggio) e in un Comune lombardo confinante con il territorio scaligero (Marmirolo).
Il Consiglio, dopo un primo confronto, è stato sospeso per dare spazio a una conferenza dei Capigruppo. Alla ripresa della seduta il testo, emendato in modo condiviso, è stato votato all’unanimità. La mozione, nel rispetto della piena autonomia tecnica prevista dalle procedure autorizzative in capo alle Regioni, fa propri i timori già sollevati dalle amministrazioni locali, esprime la contrarietà del Consiglio alla realizzazione di nuove discariche “contenenti amianto” e chiede alla Regione del Veneto di “non autorizzare discariche senza un’adeguata pianificazione orientata alla massima attenzione per la tutela dell’ambiente e a un’equa distribuzione delle stesse su tutto il territorio regionale”. Inoltre, la mozione invita i “Consiglieri Regionali della provincia di Verona a farsi promotori nel Consiglio Regionale, nella 2^ Commissione Consiliare e con il Presidente Zaia, di tutte le iniziative necessarie per evitare l’apertura delle discariche sopracitate”. Il testo verrà trasmesso nei prossimi giorni alla Regione.
“Già alcuni Consiglieri regionali hanno presentato una mozione su questo tema, indicando l’importanza della tutela dell’ambiente, delle falde e delle produzioni agricole – ha ricordato il Presidente Pasini –. Anche diversi Comuni si sono espressi in tal senso, per cui ho ritenuto doveroso proporre personalmente al Consiglio Provinciale questa mozione. L’iter tecnico avrà il suo, autonomo, corso, ma è necessario dare un segnale politico e condiviso di grande attenzione”.